Come si fa la carta? Vediamo come si produce, in che modo arriva al consumatore finale e quali sono i formati in cui si può trasformare.
La carta è uno strumento di uso quotidiano. Non pensate soltanto a quella su cui scrivete o disegnate, ma anche a quella che utilizzate in cucina o in bagno, oppure per fare qualche pacchetto di compleanno. Che dire, poi, di tutti i settori lavorativi dove viene considerata indispensabile? Scopriamo come si fa la carta e da dove si ottiene.
Come si produce la carta?
Anche se il mercato dell’editoria è in crisi da anni e anni, la carta continua ad essere un bene di cui difficilmente si può fare a meno. In ogni settore, sia domestico che lavorativo, è un prodotto indispensabile. Costituito da materie prime fibrose prevalentemente vegetali, si tratta di un materiale igroscopico. Questo significa che è in grado di assorbire velocemente le molecole d’acqua presenti nell’ambiente che la circonda. E’ per questo, quindi, che, in base alla porosità, grammatura e spessore, assorbe o meno un qualsiasi ‘liquido’, dall’inchiostro all’acqua. La carta, in base alla destinazione di utilizzo, può essere arricchita di coloranti, diversi additivi, cariche minerali e collanti.
Generalmente, per dare vita alla carta si usa la polpa del legno o di cellulosa di alberi o di un mix di alberi considerati di legno tenero, come l’abete, l’acero o il pioppo. E’ bene sottolineare, però, che, in base all’uso che se ne deve fare, si possono utilizzare anche altre fibre: dalla canapa al lino, passando per il cotone. Non dimentichiamo, infine, che si può utilizzare anche la carta riciclata. Come si ottiene la carta? Il processo prevede cinque step:
- spappolamento;
- sbiancamento;
- pressatura;
- trattamenti superficiali;
- essiccamento.
Per creare una tonnellata di pasta sono necessarie circa due tonnellate di legno.
Come si fabbrica la carta: il processo
Considerati i cinque step elencati sopra, converrete con me che il processo per arrivare al prodotto che maneggiamo quotidianamente non è così semplice. Pertanto, vediamo, nello specifico, come viene fatta la carta. Si parte dallo spappolamento, che prevede la rimozione della corteccia dai tronchi. Questi ultimi, poi, vengono ridotti in pezzetti e, infine, in pasta. Solo a questo punto vengono prima lavati e poi cotti in alcalina ad una temperatura di 158°. Si passa al secondo e terzo step, ovvero quello dello sbiancamento e della pressatura. Per renderla chiara il più possibile, infatti, viene immersa nel biossido di cloro e poi pressata per far uscire l’acqua.
Si ottiene così una prima versione della carta, che risulta grezza e non adatta per la scrittura o la stampa. Pertanto, vengono effettuati dei trattamenti superficiali. Per ottenere gli effetti desiderati, viene lavorata con molti additivi. Infine, abbiamo l’essiccamento. Come suggerisce il nome stesso, questo procedimento consiste nel ridurre il più possibile l’umidità presente nella carta e la rende ancora più liscia. Infine, la carta viene arrotolata in grandi bobine e, a seconda della destinazione d’utilizzo, inviate al tagliacarte.