Come si elegge il Presidente della Repubblica?

Come si elegge il Presidente della Repubblica?

Elezioni per il Presidente della Repubblica: come si vota e si sceglie il Capo dello Stato in Italia.

Il mandato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta per terminare. Dopo le chiacchiere e le ipotesi degli ultimi mesi, il presidente della Camera, Roberto Fico, ha convocato il Parlamento in seduta comune per la prima votazione del nuovo Capo dello Stato, in programma il 24 gennaio dalle ore 15. Sarà il primo passo dell’iter che portà all’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica. Ma in che modo verrà scelto il successore di Mattarella?

Presidente della Repubbica: come si elegge

L’iter per l’elezione del Capo dello Stato è stabilita dalla Costituzione italiana con gli articoli 83, 84 e 85. Nei trenta giorni che precedono la scadenza del mandato del Presidente in carica, la terza carica dello Stato, il presidente della Camera, è tenuto a convocare in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali per la prima votazione.

Altare della Patria

A votare sono chiamati i Grandi elettori riuniti in seduta comune. In totale 1009 persone, divise tra 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali (tre per Regione, a esclusione della Valle d’Aosta). Sarà l’ultima volta con un numero così ampio di elettori. Dalla prossima legislatura, come effetto della riforma costituzionale, ci saranno 230 deputati e 115 senatori in meno.

Come funziona la votazione del Presidente della Repubblica

La votazione avviene attraverso un rituale ormai consueto. Saranno chiamati a votare prima i senatori, poi i deputati e solo per ultimi i delegati regionali. Ogni elettore entrerà nei ‘catafalchi’, le cabine utilizzate per rendere segreto il voto, e darà la propria preferenza su una scheda consegnatagli dal commesso, timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio. Quest’ultima finirà dopo la votazione all’interno di un’urna di vimini e raso.

Lo spoglio dei voti viene eseguito dal presidente della Camera. In Aula è la terza carica dello Stato a leggere uno a uno ad alta voce i nomi scritti sulle schede, con la complicità degli scrutatori, nel caso i funzionari della Camera e i componenti dell’ufficio della presidenza di Montecitorio. L’elezione si concluderà solo una volta raggiunto il quorum.

Cos’è il quorum?

Secondo quanto stabilito dalla Costituzione, nelle prime tre votazioni per l’elezione del Capo dello Stato è necessaria una maggioranza che sia maggiore o uguale ai due terzi dei componenti dell’Assemblea dei Grandi elettori (con 1009 elettori servono 672 voti). Questa soglia viene definita in gergo quorum. Qualora si arrivasse a un quarto scrutinio, il quorum viene abbassato. Per poter essere eletti basta in questo caso la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea (505 voti).