Come smascherare e disinnescare il body shaming e le idee sbagliate ad esso collegato, per imparare ad amare il proprio corpo.
Il concetto di body shaming esiste da secoli, eppure in questa era digitale ha assunto un significato e un peso completamente nuovo. Oggi pervade Internet e le conversazioni pubbliche in varie forme: dagli insulti dei troll alla condivisione di determinati post che promuovono standard di bellezza irrealistici. Purtroppo, il body shaming sembra essere diventato così normale che spesso non prestiamo sufficiente attenzione al danno che provoca a chi ne è colpito, e questo contribuisce a perpetuarlo inconsapevolmente. Quando la società applica lo stigma nei confronti di un particolare fisico senza comprensione di come le persone si sentono riguardo al proprio corpo, rende queste persone vulnerabili, costringe a provare vergogna non solo quando si esce, ma anche quando si sta dentro le proprie case. Ma ormai non c’è più posto per questo tipo di vergogna. Bisogna imparare ad amare il proprio aspetto, e per farlo è possibile iniziare smascherando e disinnescando alcune credenze tipiche del body shaming.
Come disinnescare il body shaming
È importante riconoscere che lo stigma che circonda l’immagine e l’aspetto del corpo è spesso radicato in credenze obsolete, idee sbagliate e vecchi stereotipi che possono essere imprecisi o addirittura dannosi. Proviamo a sfatare alcuni di questi miti diffusi ma ormai non più validi. A partire dal fatto che il body shaming colpisca solo le persone il cui rapporto peso/altezza è al di fuori di una “norma” sociale. La verità è che le persone di tutte le forme e dimensioni sono soggette al body shaming, perché nessuno è davvero perfetto.
Un altro mito molto dannoso è quello per cui si ritiene che il body shaming “insegni alle persone a prendersi cura di se stesse” Questo sentimento perpetua una mentalità dannosa che ignora la violazione dell’autonomia dell’individuo frutto di un abuso verbale subito. Siamo noi a dover comprendere cosa sia davvero utile per noi stessi e per il nostro benessere.
Un altro mito completamente falso è che questo fenomeno riguardi o abbia riguardato solo le donne. Falso. Gli uomini sperimentano un controllo negativo sui loro corpi tanto spesso quanto le donne, se non di più a causa di ruoli di genere restrittivi attraverso i quali ci si aspetta che rappresentino sempre una certa mascolinità. Una costrizione che comporta, anche inavvertitamente, una pressione psicologica che può comportare un peggioramento della propria vita o una limitazione totale entro determinati standard che minano la propria libertà individuale.
Come contrastare questo fenomeno
Sfatando questi tre miti ci si può rendere conto di quanto il body shaming sia ormai fuori posto nella nostra società. Il body shaming non dovrebbe mai essere accettato o incoraggiato. E questo sia come individui che come parte della società, perché i suoi effetti distruttivi possono rovinare per sempre la vita di una persona.
Ma come fare per porre un freno definitivo a questa deriva? Per prima cosa, educhiamo noi stessi sui modi corretti per parlare dei corpi, per promuovere un’immagine positiva di noi verso i nostri amici e familiari. Anche la diversa rappresentazione dei media può svolgere un ruolo importante nell’aiutare a mettere in luce le storie sui corpi normali con grande potenziale, indipendentemente dal fatto che questi siano più grandi o più piccoli di ciò che il pensiero tradizionale impone debba essere attraente. È nostra responsabilità, in quanto esseri umani che vivono la vita all’interno di società connesse, agire contro qualsiasi tipo di negatività basata sulla vanità, per quanto sottile: scegli quindi le parole con saggezza e agisci sempre nel rispetto dell’altro.