Il catcalling in Francia è un reato, nel mondo ci si sta mobilitando per sconfiggere questa piaga che è una vera e propria forma di violenza verbale.
Vi è mai capitato di camminare tranquille per strada e ricevere un apprezzamento, da uno sconosciuto, che non avete gradito molto? Bene, questo comportamento ha un nome: catcalling. Quella degli apprezzamenti non richiesti è una forma di violenza verbale caratterizzata da: fischi, richiami e, nel peggiore dei casi, da insulti rivolti alla passante. Pensate che in Francia, dal 2018, è diventato un reato. Questo traguardo è stato raggiunto grazie alla legge voluta da Marlène Schiappa, ministra delle pari opportunità, e prevede che chiunque metta in atto questa forma di apprezzamento non richiesto, venga perseguito con multe che vanno dai 90 ai 1500€, a seconda che si tratti di molestia o intimidazione.
Questa forma di violenza verbale è stata spesso sottovalutata o vista, addirittura, come da apprezzare, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Il gruppo anti-molestie statunitense Hollaback! ha condotto uno studio, su scala internazionale, basandosi sulle reazioni delle vittime al catcalling. I dati raccolti, alla fine dell’analisi hanno riportato che alcune delle reazioni a queste molestie sono: sensazione di sconforto, paura e vergogna.
Vediamo quali sono i dati emersi dallo studio condotto, i dati vi lasceranno a bocca aperta.
Catcalling: esperienze emerse dallo studio
Lo studio sul catcalling di Hollaback! condotto in collaborazione con la Cornell University, ha analizzato, su scala internazionale, i dati basandosi su: età della prima esperienza legata a questa molestia, impatto emotivo, reazione della vittima. Si parla di dati raccolti in 22 paesi, dal quale è emerso che almeno l’84% del campione analizzato avrebbe subito molestie per strada prima dei 17 anni.
A tal proposito, è ancora più importante analizzare l’impatto emotivo che questo comportamento ha avuto sulle vittime. È emerso che, al contrario di quello che si pensi, le reazioni a queste molestie sono state: frustrazione, senso di umiliazione, vergogna e rabbia. In alcuni dei casi, addirittura, la donna in questione ha deciso di cambiare strada e di tornare a casa colta dal panico o dalla paura.
Come rispondere al catcalling: Instagram si mobilita
Per contrastare il problema sono nati diversi movimenti, a partire da Catcalls of Nyc, fondato da una studentessa newyorkese nel 2016. Lo scopo di questa protesta diversa, dal solito, è quello di raccogliere testimonianze anonime di vittime di catcalling e di scriverle per strada con gessetti colorati. L’intento è quello di attirare l’attenzione dei passanti e far capire quanto sia brutto sentirsi dire determinate parole, soprattutto da estranei.
Anche l’Italia ha risposto all’appello. Sono stati aperti diversi profili Instagram, come catcallsofmi, il primo nato nel 2018, differenti per ogni città, a dimostrazione di quanto sia diffuso il problema. Questa protesta si è intensificata sempre di più, soprattutto dopo la morte di Ruth George, una studentessa americana, che a soli 19 anni è stata aggredita sessualmente e uccisa da uno sconosciuto incontrato per strada. In altre parole, Ruth non aveva gradito le avance dell’uomo e, rifiutandosi di parlare con lui, ha suscitando la sua rabbia.
La violenza contro le donne è una piaga di livello mondiale, sia essa verbale o fisica, da combattere con ogni mezzo. Stare in silenzio davanti a questo tipo di violenze non fa altro che alimentarle e renderle accettabili. Una donna ha il diritto di camminare tranquilla per strada senza essere importunata da apprezzamenti, spesso volgari, non richiesti. Per questo anche Michelle Hunziker è da anni in prima linea contro la violenza sulle donne, perché nessuna debba più subire senza essere presa in considerazione.