Il nostro cucciolo è arrivato. Ma noi siamo ancora inesperte, come facciamo a capire perché il neonato piange e come calmarlo?
I neonati, si sa, non possono esprimersi se non con il pianto. Per questa ragione lo fanno spesso, come se dovessero comunicarci qualcosa di sempre urgente.
Non allarmiamoci dunque, è il loro unico modo per dirci di cosa hanno bisogno. Non necessariamente ha un disturbo, quando piange, anzi. Se è malato lo scopriremo subito, no panic. Non piangerà in questi casi, infatti, anzi: rifiuterà piuttosto di mangiare, avrà sempre sonno e sarà svogliato. Ecco i campanelli d’allarme che davvero bisogna considerare.
Il comprendere il motivo del pianto viene da sé, mano a mano che si prende dimestichezza con il nuovo arrivato: pensiamo prima di tutto che il pianto è in realtà positivo. Il nostro bimbo infatti sta comunicando con noi!
E’ dunque sbagliato prevenire le sue richieste, ma ovviamente anche lasciarlo piangere. Si deve capire il motivo per cui lo fa. In genere, infatti, i neonati piangono perché hanno fame o perché vogliono essere presi in braccio, ricercando il contatto con la mamma.
Proviamo a capire se il tempo che è trascorso tra l’inizio del pianto e l’ultima poppata è quello che effettivamente occorre per passare alla poppata successiva. Se sì, ecco svelato l’arcano: il nostro cucciolino piange perché ha fame.
Se invece è passata meno di un’ora tra una poppata e l’altra, è probabile che invece voglia essere preso in braccio. Questo perché è difficile improbabile che abbia ancora fame dopo così poco tempo. Insomma, si deve entrare in empatia con il nostro bimbo, di modo da sviluppare un linguaggio non verbale adatto a ogni momento della giornata.