Saper riconoscere il tumore al seno è molto importante, dal momento che è una delle maggiori cause di morte nel sesso femminile. Come fare l’autopalpazione?
Prevenirlo, ovviamente. Soprattutto dopo i 50 anni la prevenzione infatti deve essere la prima arma rivolta contro il tumore al seno attraverso l’autopalpazione.
Questa malattia genetica si trasmette di generazione in generazione, oppure a causa di fattori endogeni ed esogeni come l’assetto ormonale dell’individuo.
Tutte noi, ad ogni modo, dobbiamo avere il controllo del nostro seno e l’autopalpazione è un metodo essenziale. A tutte coloro che ancora hanno il ciclo mestruale, ogni mese, davanti allo specchio e sollevando le braccia, è bene che osservino attentamente la forma del seno. Sì, perché se questa vi pare cambiata, riferitelo al medico.
Dopodiché afferrate delicatamente un seno e palpatelo con la mano opposta, premendolo a lato con cura e con un movimento circolare della mano. Continuando fino al cavo ascellare, tenete ben presente anche l’area attorno al capezzolo. Se infatti un capezzolo che vi sembra si possa essere ritratto, o al contrario gonfio, rivolgetevi a uno specialista.
Per quanto riguarda i noduli, fate attenzione all’incavo ascellare e tentate di capire se la manipolazione vi arreca dolore. Non è detto infatti che sia un tumore: il seno è sede di diverse malattie che vanno dalle mastiti alle mastopatie fibroadenomatose cistiche, identificabili tramite una palpazione corretta.