Il dragoncello è un’erba molto utile in cucina, ma bisogna saper abbinare bene il suo sapore particolare
Anche se il dragoncello è un’erba originaria della Siberia e dell’Asia Occidentale, è utilizzata principalmente in Francia. Il suo nome scientifico è Artemisia dracunculus. Spesso infatti viene aggiunto all’aceto di vino bianco, offrendo un profumo dolce e delicato e un sapore deciso, simile a quello della liquirizia. Si abbina bene con il pesce, le frittate e il pollo cotto con la senape, ed è una componente fondamentale della salsa bernese. Il dragoncello fresco non è sempre facile da trovare, ma quando lo si trova, non si potrà che amare il gusto piccante e agrodolce che conferisce alle pietanze. Il calore diminuisce il suo sapore, perciò occorre aggiungere il dragoncello verso la fine della cottura, oppure usarlo come guarnizione sui piatti.
I due usi più comuni per dragoncello in cucina sono nella miscela francese “fine herbes” e come parte della salsa bernese (salsa olandese con aggiunta di dragoncello e scalogno). Il dragoncello è anche spesso usato come condimento per le verdure in salamoia. Oltre a ciò, possiamo ottenere moltissimi altri piatti gustosi con un po’ di creatività! Dal momento che le foglie sono così tenere, possono essere mescolate con altre verdure per insalate o spruzzate su un piatto finito per dare un effetto molto simile al prezzemolo. Il sapore di anice del dragoncello si abbina perfettamente con piatti a base di pomodoro, perciò è possibile utilizzarlo in insalata caprese, nelle zuppe a base di pomodoro o in sughi di pomodoro per la pasta. Usato con parsimonia, il dragoncello è un buon condimento per i piatti di pesce e per i frutti di mare oppure anche con le uova. Il dragoncello può anche essere consumato in infusi o in sciroppi semplici da utilizzare per realizzare cocktail rinfrescanti durante l’estate!