Il colpo di calore nei bambini è causato dall’aumento delle temperature e dall’eccessiva umidità. Vediamo come riconoscerlo e cosa fare.
I segnali che fanno pensare a un colpo di calore nei bambini non sono sempre facili da capire, soprattutto quando ad essere interessato è un neonato. La causa principale alle base del colpo di calore è l’aumento brusco della temperatura del corpo. Vediamo in quali situazioni è più frequente che si verifichi, a quali sintomi prestare attenzione e cosa bisogna fare quando si riconoscono questi segnali, ma anche per prevenire i colpi di calore.
Colpo di calore nei bambini: i sintomi
Il primo segnale che caratterizza un colpo di calore è l’aumento della temperatura corporea che in genere si attesterà intorno ai 38°C. Tra le condizioni che si verificano possiamo riconoscere anche nausea, crampi e mal di testa. In genere un colpo di calore nei bambini quanto dura?
Bisogna tenere in considerazione che i sintomi variano di bambino in bambino e che nei più piccoli può essere difficile riconoscerli e che la durata stessa delle manifestazioni è variabile. Quando il colpo di calore è conseguente ad un’esposizione diretta al sole ci possono essere anche eritemi solari con arrossamento della pelle e talvolta anche comparsa di bolle. Vediamo cosa si può fare nell’immediatezza per intervenire.
Colpo di calore nei bambini e febbre: cosa fare
La prima cosa da fare è spostare il bambino per portarlo in un posto più fresco e all’ombra. Si può far assumere acqua al bambino, assicurandosi che non sia troppo fredda, farlo stare sdraiato e aiutarlo a rinfrescarsi anche con degli impacchi freddi. Se si manifestano mancamenti o la febbre sale bisogna consultare un medico.
La soluzione migliore in ogni caso è agire sulla prevenzione ed evitare che questa condizione si presenti adottando delle semplici regole. D’estate è bene evitare di uscire durante le ore più calde, in genere nell’intervallo dalle 11 alle 17. Anche negli ambienti interni è necessaria la giusta ventilazione, facendo però attenzione ad evitare gli sbalzi di temperatura. Spesso si tiene in considerazione solo la temperatura, sottovalutando che anche l’umidità gioca un ruolo importante. Negli ambienti interni un deumidificatore può aiutare a mantenere il giusto grado di umidità.