Le più belle frasi di Colazione da Tiffany, il film che ha consacrato Audrey Hepburn

Le più belle frasi di Colazione da Tiffany, il film che ha consacrato Audrey Hepburn

Colazione da Tiffany, le frasi più belle: le citazioni del capolavoro di Blake Edwards con protagonista Audrey Hepburn.

Quando si parla di Colazione da Tiffany, si fa riferimento non solo a un cult della storia del cinema, ma a un autentico capolavoro. Pellicola che ha trasformato in icona di un’intera epoca l’affascinante Audrey Hepburn, è stata premiata con due Oscar, per la Miglior colonna sonora e la Miglior canzone originale, ma ha ricevuto anche altre tre candidature, compresa quella di Audrey per la Miglior interpretazione. Diretto da Blake Edwards e uscito nel 1961, tre anni dopo l’omonimo romanzo di Truman Capote, è ancora oggi uno dei film più amati e citati. Partendo da Colazione da Tiffany, frasi e aforismi presenti nella pellicola sono diventate nel corso degli anni di uso comune anche tra chi il film non lo ha nemmeno mai visto. Segno evidente di quanto sia entrato nella cultura popolare appartenente a tutti noi.

Colazione da Tiffany: la trama del film

La storia raccontata nel film è molto semplice ma anche al contempo molto intensa. Protagonista è Holly, una ragazza provinciale, ma sofisticata, che vive a New York e frequenta personaggi di ogni tipo, dagli artisti ai malviventi, dai nullatenenti ai ricchi. Un suo vicino di casa è Paul, giovane scrittore che divide la sua vita con un’amante più anziana di lui, in grado di mantenerlo. I due si conoscono e diventano presto amici.

Audrey Hepburn

Affascinante e piena di vita, Holly, che punta a sposare una persona molto abbiente, non perde tempo, passa da una festa all’altra, si esalta e si butta giù come se nulla fosse ma, cascasse il mondo, ogni mattina fa colazione davanti alle vetrine della leggendaria gioielleria Tiffany.

La trama prende una piega inaspettata quando un magnate messicano, di cui Holly era promessa sposa, si tira indietro davanti alle difficoltà ragazza. Holly, in preda allo sconforto, resta così sola, apparentemente. A consolarla ci pensa infatti Paul, che di lei è davvero innamorato, e che forse è a sua volta ricambiato dalla malinconica sognatrice. Che il loro idillio di amore si realizzi, però, è solo un’ipotesi: nell’ultima scena i due restano infatti abbracciati sotto una pioggia scrociante.

Le citazioni più belle di Colazione da Tiffany

Se la trama, all’epoca in qualche modo innovativa, è oggi stata ripresa e rivoltata in ogni modo, di Colazione da Tiffany rimangono nella memoria le scene, immortali, con protagonista la splendida Audrey, e soprattutto alcune frasi diventate col tempo delle vere e proprie massime.

Andiamo a scoprire insieme alcune delle più famose:

– Non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica. Più le si vuole bene, più diventa ribelle.

– Lui è buono, vero, Gatto? Su, vieni qua, povero amore, povero amore senza nome… ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome… perché in fondo noi due non ci apparteniamo, è stato un incontro casuale. E poi non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio… non so ancora dove sarà, ma so com’è.

– Io vado pazza per Tiffany… specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie.

– Quello che è certo è che avevo sbagliato nel classificarlo. Pensavo che fosse un verme. Invece è un super verme, ecco. Un super verme, sotto spoglie di verme.

– Perché non passiamo la giornata a fare cose mai fatte prima? Sarebbe divertente. Ci sarà qualcosa che non hai mai fatto… e in quanto a me, è un po’ difficile, ma tenteremo di trovarne qualcuna.

– Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. (Paul)

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