Cos’è il co sleeping: quando il bimbo dorme nel lettone

Cos’è il co sleeping: quando il bimbo dorme nel lettone

Co sleeping, bed sharing e room sharing, che differenze ci sono e quanto è importante condividere il lettone con i genitori?

Negli ultimi tempi il co sleeping, ovvero la pratica di dormire insieme, nella stessa stanza o nel lettone con i genitori, è stato rivalutato. Ci sono però dei lati positivi e negativi di questa pratica, sebbene il dormire insieme sia un’usanza diffusa praticamente in tutti i popoli del mondo. Vediamo quali sono i pro e i contro di questa abitudine.

Co sleeping: significato

Con il termine co sleeping o sonno condiviso si intende la pratica di del dormire insieme e ci si riferisce però a due condizioni diverse. In primo luogo ai bimbi che dormono nella stanza stanza dei genitori (room sharing ovvero letteralmente condivisione della stanza). In alternativa, invece, si parla di bed sharing o co bedding quando si condivide lo stesso letto.

Co sleeping bambini: pro e contro

Uno studio condotto nel 2011 dalla Stony Brook University di New York e pubblicato sulla rivista medica Pediatrics ha analizzato gli effetti del co sleeping sui bambini. Lo studio è stato condotto su 944 famiglie con bambini di 1, 2, 3 e 5 anni di età per determinare se la condivisione del letto avesse conseguenze negative sul comportamento dei bambini. Dai risultati dello studio non sono emerse conseguenze negative a livello cognitivo né psicologico.

Famiglia che dorme nel lettone

D’altra parte non possiamo nemmeno escludere che dal punto di vista psicologico per i bambini piccoli stare vicini ai genitori è un modo per sentirsi protetti, coccolati e al sicuro. Viceversa forzare i bambini a dormire soli può scatenare stress e la cosiddetta ansia da separazione. Tuttavia escludendo le ripercussioni psicologiche, bisogna soffermarsi in particolare sul co sleeping nei neonati. In questo caso, infatti, molti esperti si schierano contro la pratica per la presenza di un rischio concreto, ovvero il pericolo SIDS. Tra le raccomandazioni del Ministero della Salute e delle associazioni per prevenire la SIDS c’è infatti proprio quella di dormire su una superficie separata (come una culla o un lettino), pur sempre nella stessa stanza dei genitori. Viene quindi sconsigliato il bed sharing, ma si consiglia di condividere la stanza col bambino per i primi sei mesi o il primo anno.