Clizia Incorvaia rompe il silenzio dopo le accuse dell’ex marito Francesco Sarcina: la risposta social dopo la polemica.
Clizia Incorvaia ha finalmente rotto il silenzio dopo le gravi accuse mosse dall’ex marito Francesco Sarcina. Il cantante avrebbe presentato una querela al vaglio della magistratura civile, accusando la 44enne di sfruttare l’immagine della loro figlia Nina, 9 anni, sui social media, per trarne vantaggio economico. Sarcina, infatti, teme che la continua esposizione mediatica della bambina possa compromettere il suo equilibrio psicologico e la sua crescita. Ma scopriamo che cosa ha risposto la Incorvaia alle accuse.
Clizia Incorvaia: “Fino ad oggi ho taciuto per proteggere mia figlia”
L’influencer e ex concorrente del Grande Fratello VIP ha deciso di rispondere pubblicamente, difendendo le sue scelte.
“Fino ad oggi ho taciuto e omesso per proteggere mia figlia” scrive in un post social.
L’influencer scrive ancora: “So che, nonostante la fine di un matrimonio, lei è una bambina meravigliosa, serena, risolta, felice“.
Poi aggiunge: “Provo un senso di vergogna davanti a chi, pur di colpire l’altro genitore, non riflette sul danno che potrà provocare a un figlio che un giorno leggerà tutto questo. Le parole restano, e feriscono più dei fatti“.
La difesa di Clizia: “Non sto sfruttando mia figlia sui social”
In risposta alle accuse di sfruttamento della figlia sui social, Clizia Incorvaia ha voluto chiarire la sua posizione. Ha spiegato che condividere momenti quotidiani della sua vita familiare sui social non significa esporre o sfruttare la bambina, ma raccontare una realtà autentica, come molte altre madri fanno.
“Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica, come tante altre madri fanno ogni giorno, anche fuori dai social” scrive ancora, e aggiunge: “Ho sempre fatto in modo che la sua presenza online fosse misurata, rispettosa e mai forzata“.
Infine, conclude: “Essere genitori vuol dire anche sapersi fermare un passo prima del dolore altrui“.