Climate quitting: in cosa consiste l’abbandono dei lavori poco attenti all’ambiente

Climate quitting: in cosa consiste l’abbandono dei lavori poco attenti all’ambiente

Il termine climate quitting è sempre più utilizzato. Scopriamo in cosa consiste e perché può spingere ad abbondare il lavoro.

Le regole del lavoro, specie negli ultimi anni ed in particolar modo dopo il Covid, sono cambiate sempre di più, spingendo diverse persone a cambiare o abbandonare il lavoro per motivi diversi. Tra questi i principali sono la voglia di aver tempo per se stessi e, quindi, di evitare gli extra (quiet quitting) e quella di svolgere un lavoro che sia in linea con l’ambiente. Quest’ultima tendenza prende il nome di Climate quitting.

Climate quitting: cos’è e come funziona

Tra i tanti motivi per cui si può scegliere di cambiar rotta alla propria vita lavorativa c’è il climate quitting. Questo “trend” consiste nello scegliere di non lavorare per un’azienda che non rispetta l’ambiente. A tal riguardo esistono particolari parametri che sono strettamente legati al clima, al sociale e alla gestione del lavoro. Questi tre criteri sono meglio noti con l’acronimo di ESG ovvero, environmental (ambiente), social (società) e Governance (gestione).

climate quitting

Nella pratica, quindi, il climate quitting consiste nella scelta consapevole da parte dei lavoratori di collaborare solo con aziende che siano davvero intenzionate a rispettare l’ambiente. Scelta che, quindi, si traduce nella decisione di non accettare lavori se a capo di un’azienda c’è qualcuno non interessato all’ambiente.

Chi sono i climate quitter

Da una recente indagine, è emerso che tra coloro che tendono a seguire con maggior attenzione il climate quitting ci sono principalmente gli under 40, i millenial e la generazione Z.
Inoltre l’interesse verso questo movimento pare sia in costante crescita, al punto da interessare almeno la metà degli adulti che hanno preso parte all’intervista. Si tratta di dati che tendono a preoccupare non poco le aziende. Per poter contare sul giusto numero di lavoratori, infatti, molte dovranno adeguarsi sempre più a questo tipo di richieste, diventando quindi attive o maggiormente coinvolte dal punto di vista ambientale.

Si tratta, insomma, di una vera e propria rivoluzione all’interno del mondo del lavoro (e non solo) e di una sensibilizzazione e consapevolezza di sé sempre più forte, sopratutto tra i giovani. Tutti aspetti che fanno pensare a cambiamenti non indifferenti.