ICity Rank 2023: la classifica delle città italiane più “digital”

ICity Rank 2023: la classifica delle città italiane più “digital”

L’edizione dell’ICity Rank 2023 ha preso in esame tre categorie: livello di digitalizzazione della PA, sensoristica e responsive city, trasparenza e open data.

Stando a quanto si legge nel report ICity Rank 2023, ovvero la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo realizzata da FPA, le città italiane più “digital” sarebbero: Bergamo, Firenze, Milano e Modena, le uniche a rientrare nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie perse in esame.

Città più digitali del 2023: i parametri utilizzati

Quest’anno il report si è incentrato sulla trasformazione digitale articolata in tre categorie, sulla base di 37 indicatori costruiti su 171 variabili. Vediamole:

Amministrazioni digitali: la prima categoria concerne la digitalizzazione dell’attività amministrativa, andando ad analizzare siti web, fruizione dei servizi online e adozione delle piattaforme nazionali.
Comuni aperti: va ad analizzare il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di open data e la fruibilità di app.
Città connesse: questa categoria valuta la dimensione di impatto della trasformazione digitale sul governo delle città e riguarda lo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device ad essi collegabili; strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati.

Le città più “digital” d’Italia 2023

Dopo le già citate Bergamo, Firenze, Milano e Modena si piazzano nella classifica dell’ICity Rank 2023 le seguenti città: Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia e poi Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza. Queste sono le 16 città più “smart” d’Italia, secondo il report.

A seguire ci sono poi 17 capoluoghi giudicati come intermedi dal punto di vista della digitalizzazione: Bari, Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Napoli, Palermo, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena, Verona.

Ci sarebbero poi  29 Comuni giudicati dall’indagine in fase di “alfabetizzazione digitale”, mentre 20 sarebbero addirittura da considerarsi in “ritardo digitale”. Tra questi, a chiudere la classifica ci sono: Agrigento, Enna e Isernia, tutti nel Sud Italia.

Digitalizzazione di grandi e piccoli centri

La digitalizzazione non può più considerarsi appannaggio esclusivo delle grandi metropoli: si è infatti chiaramente affermato un gruppo di città di medie dimensioni (Trento, Cremona, Padova, Monza, Parma e Vicenza) che si affiancano, quanto a livello di digitalizzazione, a realtà più grandi come Bergamo e Modena.

Anche Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena e Verona sono vicine in classifica a centri ben più grandi, e il report le considera ad un buon livello di digitalizzazione insieme ad altri 23 capoluoghi non metropolitani. Infine, Cosenza, Frosinone, Sassari, Siracusa e Varese, pur rimanendo al di sotto della soglia delle città digitali, hanno mostrato una crescita significativa secondo diversi parametri di giudizio.