Il Cirque du Soleil, conosciuto in tutto il mondo, ha dichiarato bancarotta. Dopo anni rischia di chiudere uno dei circhi più amati e apprezzati.
La pandemia ha ridotto in bancarotta tantissimi settori. Dai commercianti ai ristoratori, dal settore della moda a quello dell’intrattenimento. Sotto la scure del Covid-19, però, è finito anche il Cirque du Solei, il noto circo canadese conosciuto in tutto il mondo. Dopo che le leggi governative hanno posto lo stop a qualsiasi forma di intrattenimento ludico, l’amministrazione del circo ha chiesto aiuto per saldare il debito. L’indiscrezione è partita dal New York Times che ha seguito l’intera vicenda.
Cirque du Soleil: oltre 4 mila persone senza lavoro
Non era mai successo, nella storia del circo dei fondatori Guy Laliberté, Daniel Gauthier, Gilles Ste-Croix un evento così drammatico. Da quando è scoppiata la pandemia, infatti, anche loro si sono dovuti fermare e ben il 95% delle persone che lavorano in questo circo è rimasta senza lavoro. Si parla di poco meno di cinquemila persone rimaste senza nulla.
La richiesta, presentata presso la Corte superiore del Quebec, sarà esaminata nella giornata di martedì 30 giugno. Nel caso di esito favorevole si parla di un investimento, da parte degli azionisti, di oltre 300 milioni di dollari.
I ben informati sapevano, però, che le cose per il circo non andavano bene neppure prima della pandemia, e questo non ha fatto che aggravare ancora di più la situazione. Sono stati, inoltre, ben 45 gli spettacoli annullati in questo periodo di lockdown in diverse città.
Cirque du Soleil: la storia
Era il 1984 quando il circo è stato fondato in Canada. La particolarità, inoltre, era dovuta alla non presenza di animali ma tutte le esibizioni si basavano su danze, musiche e acrobazie. Queste ultime hanno sempre attirato l’attenzione non solo dei più piccini ma anche degli adulti.
In pochissimo tempo, il Cirque du Soleil, è diventato famoso in tutto il mondo fino a quando la crisi non l’ha raggiunto nel 2015. In quell’anno, infatti, uno dei fondatori, Guy Lalibertè ha deciso di vendere la sua quota, a un fondo d’investimento.
Ma non è tutto perché nonostante le grandi entrate, soprattutto quelle registrate nell’anno 2019 ma che non sono bastate per coprire i debiti.
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