Il cioccolato rende più intelligenti, lo dice la scienza

Il cioccolato rende più intelligenti, lo dice la scienza

Da una recente ricerca scientifica è emerso che il cioccolato non solo non fa male, ma ci rende più intelligenti! Scopriamo perché.

Buone notizie per tutti i golosi di cioccolato: non solo non fa male, ma sembra anche essere in grado di renderci più intelligenti! A dirlo è stata una ricerca scientifica, durata più di quarant’anni, di cui ha parlato l’Huffington Post.

L’autore dello studio, lo psicologo Merril Elias, negli anni ’70 ha iniziato a monitorare le capacità cognitive di oltre mille newyorkesi, mettendole in correlazione con la loro dieta. Vediamo cosa è emerso!

Il cioccolato ci rende intelligenti: ecco perché

Cioccolato

Secondo lo studio, coloro che mangiano cioccolato almeno una volta a settimana hanno migliori rese a livello cognitivo. In particolare, il Dottor Elias ha riscontrato maggiore memoria di lavoro, di monitoraggio e capacità di ragionamento astratto.

In una prima fase, i ricercatori hanno messo a confronto i punteggi di chi dichiarava di aver mangiato cioccolato almeno una volta a settimana con quelli di chi invece ne aveva mangiata di meno e hanno notato che i primi avevano prestazioni migliori. Nella seconda fase dello studio, hanno cercato di capire se i risultati fossero effettivamente dovuti all’alimentazione o si trattasse di capacità innate. I risultati non hanno lasciato dubbi: la seconda ipotesi è stata subito smentita.

La nutrizionista Georgina Crichton, una delle autrici dello studio, ha dichiarato: “La nostra ricerca indica che il consumo di cioccolato colpisce l’attività cognitiva. Il motivo non è ancora sicuro, probabilmente è dovuto ad un maggiore flusso di sangue al cervello, provocato dal consumo di cioccolato, e dalla presenza in quest’ultimo di metilxantine, una sostanza che migliora le capacità di concentrazione.

Attenzione, però, questo non vuol dire che consumando chili di cioccolata diventeremo tutti dei geni: “Quello che possiamo dire al momento è che se ne possono mangiare piccole quantità senza sensi di colpa”, ha concluso la Dottoressa Crichton.