Cicloturismo: Ciclovia dei Borboni da Napoli a Bari

Cicloturismo: Ciclovia dei Borboni da Napoli a Bari

La Ciclovia dei Borboni è un itinerario della lunghezza di 340 chilometri.

Questo itinerario collega le città di Bari a Napoli in un percorso che va dall’Adriatico al Tirreno. È una ciclovia dominata da suggestivi paesaggi, ma, dati i numerosi saliscendi, non è consigliata ai neofiti. Da tenere inoltre presenti che alcuni itinerari sono su strade molto trafficate.

La Ciclovia dei Borboni

La partenza è dalla stazione centrale di Bari per proseguire lungo la periferia. Usciti da Bari si supera il santuario della Madonna della Grotta. A questo punto si può decidere se proseguire per l’itinerario classico o prendere la variante che passa per Matera.

Il percorso di Matera è meno tortuoso e trafficato e passa lungo il confine fra Puglia e Basilicata. Il tratto principale è invece caratterizzato da saliscendi, dal gran flusso di macchine e dall’unico tratto della ciclovia non asfaltato, all’altezza del “Bosco dei Fenici”.

Si può inoltre scegliere di percorrere la “Variante S. Magno-Spinazzola”, che si va a ricongiungere con l’itinerario principale a qualche chilometro da Montemilone, al confine fra Basilicata e Puglia.

Dopo la zona delle Murge, si entra nel Vulture, in Basilicata. L’itinerario principale e la “variante Matera” si riuniscono. La strada prosegue fino al paese di Atella, uno dei centri più importanti per la produzione di vini e olii.

In una decina di chilometri si raggiunge la Valle dell’Ofanto, al confine fra Basilicata e Campania, in cui inizia il tratto irpino della ciclovia, con strade a basso traffico e numerosi saliscendi. Arrivati ad Avellino la strada ricomincia ad essere trafficata.

Dalla via Nazionale delle Puglie si raggiunge Napoli, punto d’arrivo della Ciclovia dei Borboni. Vale la pena fermarsi in piazza del Plebiscito per ammirare la Basilica di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale. Nelle vicinanze si possono visitare la Galleria Umberto I, il Teatro san Carlo e il Maschio Angioino.