Chiara Ferragni Unposted: il docu-film stroncato a Venezia (ma da record al cinema) sbarca sulla Rai

Chiara Ferragni Unposted: il  docu-film stroncato a Venezia (ma da record al cinema) sbarca sulla Rai

Nonostante la critica avesse pesantemente stroncato il film Chiara Ferragni: Unposted – presentato anche a Venezia – al cinema è stato record di incassi.

Il docufilm Chiara Ferragni: Unposted, diretto da Elisa Amoruso, al Festival del Cinema di Venezia aveva ricevuto una stroncatura quasi unanime, eppure al cinema ha battuto due record: mezzo milione di euro incassati in un solo giorno e miglior debutto per un film italiano nel 2019. La stessa Chiara Ferragni ha ringraziato i fan per il successo della pellicola con un post su Instagram in cui ha scritto: “Ad ognuno di voi grazie mille. Grazie un milione!”. Un film arrivato poi ad essere disponibile agli abbonati di Amazon Prime Video e tramesso per la prima volta in chiaro dalla Rai il 12 ottobre 2020, corredato da un’intervista all’influencer condotta da Simona Ventura.

Di cosa parla Chiara Ferragni – Unposted?

Il documentario di Chiara Ferragni ripercorre la vita dell’imprenditrice digitale (come lei si autodefinisce). Tutto parte quindi dalla sua città, Cremona, dove è cresciuta. La casa di famiglia e il liceo Manin tra i luoghi mostrati. Tutto è stato ovviamente ricreato: per esempio i look ma anche i tatuaggi (finti) di allora (quello per Leonardo Di Caprio che andava per la maggiore in quel periodo).

Ricordi intervallati dalle parole dell’influencer che racconta la sua ascesa e il suo successo.

Chiara Ferragni: Unposted, al cinema è stato un doppio record

Ha messo insieme 51.000 spettatori: sono quelli che si sono recati al cinema per il debutto di Chiara Ferragni: Unposted, il docufilm ispirato alla vita dell’influencer più famosa del mondo che al Festival del Cinema di Venezia aveva ricevuto una clamorosa quanto severa stroncatura. “Una versione estesa (e montata con cura) della sua pagina Instagram”, si legge su movieplayer.it, e anche: “Il massimo della sofferenza che sembra disposta ad affrontare per diventare “la Chiara che vorrebbe essere” è un piercing al capezzolo” riporta bestmovie.it.

Alle critiche si era aggiunta anche Valeria Golino, che interrogata dal Corriere della Sera a proposito del film aveva detto: “Tanto di cappello a chi fa soldi sulla vacuità. È stato sdoganato un comportamento che fino a pochi anni fa ritenevano tutti volgare.”

Le critiche al documentario di Chiara Ferragni

Chiara Ferragni, messa al corrente dei commenti negativi, aveva dichiarato di trovare normale che ve ne fossero e di non essere affatto preoccupata, e a ben vedere: il film ha riempito le sale italiane fin dalla serata di debutto (un martedì sera, per di più!)

Insomma, la fashion blogger è riuscita di nuovo a fare ciò per cui molti l’hanno criticata in passato: trasformare in oro tutto ciò che la riguarda. Quest’anno è stata la volta del docufilm, l’anno scorso quella dei corsi di make up con biglietti dai 300 ai 650 euro, e che persino Selvaggia Lucarelli aveva commentato così in un suo post su Facebook: “Tutti coloro che continuano a domandare sarcasticamente quale sia l’abilità di Chiara Ferragni oltre a quella di fingere di commuoversi quando ascolta l’ultimo singolo del marito, dovrebbero darsi una risposta semplice, sintetica, esaustiva: fare soldi.”