Chiara Ferragni ottiene l’aumento di capitale per Fenice, ma il socio Morgese vota contro: l’influencer “pugnalata” alle spalle.
È stato un lunedì difficile quello di Chiara Ferragni, che ha visto approvato l’aumento di capitale della sua società Fenice per un totale di 6,4 milioni di euro. Questa decisione è stata presa per mettere in sicurezza l’azienda dopo il crollo d’immagine legato al “pandoro gate”. La votazione è stata sostenuta da Sisterhood, la holding della Ferragni, e da Alchimia di Paolo Barletta, mentre il socio Pasquale Morgese si è opposto alla ricapitalizzazione. Cosa significa questo gesto? Scopriamo cosa sta succedendo nella società di Chiara Ferragni.
Perdite milionarie per Fenice: il bilancio 2023
Le condizioni finanziarie di Fenice restano critiche. Secondo indiscrezioni, nel 2023 la società ha registrato ricavi per 12 milioni di euro, in calo rispetto ai 14,3 milioni del 2022.
Ancora più preoccupante la previsione per il 2024, con entrate stimate sotto i 2 milioni e perdite complessive che arrivano a 10,2 milioni di euro.

Il crollo finanziario è stato amplificato dalla crisi reputazionale che ha investito il brand Ferragni dopo le inchieste sul caso beneficenza legato ai pandori. Non sorprende, quindi, che uno dei soci della società abbiano smesso di credere nel progetto.
Pasquale Morgese vota contro: “Il brand non è più attraente”
Il voto contrario di Pasquale Morgese non è stato una sorpresa. L’imprenditore pugliese, che detiene il 27,5% di Fenice, ha espresso forti dubbi sulla continuità aziendale. L’imprenditore, infatti, riterrebbe che il marchio Chiara Ferragni abbia perso attrattività per i grandi player della moda. Morgese potrebbe anche impugnare le delibere, mettendo a rischio la stabilità del piano di rilancio.
Di conseguenza, nonostante l’aumento di capitale, il futuro di Fenice resta incerto. Con il marchio in crisi d’immagine e un panorama finanziario difficile, la Ferragni dovrà lavorare duramente per riconquistare la fiducia del mercato e dei suoi soci.