Chiara Ferragni affronta nuove turbolenze societarie. Il socio Pasquale Morgese avanza contestazioni legali. Ecco cosa sta succedendo.
Chiara Ferragni dal dicembre 2023 sta attraversando un periodo turbolento nella gestione delle sue società. A ciò si aggiunge un nuovo fatto che fa tremare l’impero dell’influencer. Infatti, Pasquale Morgese, socio con il 27,5% delle azioni, ha mosso contestazioni legali, ponendo ulteriori sfide alla governance del Chiara Ferragni Brand.
La nuova crisi aziendale di Chiara Ferragni
Chiara Ferragni, di ritorno da una vacanza a Capri, si ritrova a dover affrontare una nuova crisi all’interno delle sue società, come riportato dal Messaggero.
Pasquale Morgese, imprenditore di Barletta che detiene il 27,5% del capitale di Fenice, ha avanzato contestazioni legali riguardanti la gestione aziendale.
Dallo studio legale Francesco Garbagnati di Milano, Morgese ha fatto inviare una lettera al consiglio d’amministrazione di Fenice, presieduto da Paolo Barletta. Tra le principali critiche, Morgese contesta l’aumento di capitale di 2 milioni di euro al quale non aveva partecipato, oltre a decisioni gestionali più recenti. Queste contestazioni rappresentano una fonte di tensione e potrebbero avere ripercussioni legali.
Retroscena e implicazioni future nelle società di Chiara Ferragni
Per comprendere meglio la crisi aziendale in corso occorre tornare indietro al 2020, quando ci fu il “divorzio” tra Ferragni e Morgese con Serendipity, la società per la gestione del marchio Chiara Ferragni Collection. Le implicazioni di tale azione dovranno essere affrontate anche da Lorenzo Castelli, incaricato di riordinare i conti del mondo Ferragni.
In più si aggiunge il fatto che Sisterhood e Alchimia hanno iniettato 500 mila euro per sostenere le operazioni, in attesa dell’approvazione del bilancio 2023.
Un’altra questione cruciale riguarda la governance della società. Infatti, dopo la recente uscita di scena di Fabio Maria Damato, braccio destro di Ferragni, sarà necessario trovare un sostituto adeguato. Ricordiamo che Damato, anche lui coinvolto nell’inchiesta sui pandori Balocco Pink Christmas, ha recentemente chiarito la sua posizione sui social, dichiarando di essersi dimesso volontariamente.