Sarebbero state svelate alcune email tra Balocco e Chiara Ferragni in riferimento al caso del pandoro e le accuse di falsa beneficenza.
Sono ore delicate per Chiara Ferragni chiamata a far fronte al caso del pandoro Balocco e al progetto ‘Pink Christmas’. L’imprenditrice è stata investita dalla bufera con la Procura di Milano che starebbe indagando ipotizzando anche il reato di truffa. In tale ottica, le autorità sarebbero entrate in possesso di alcune email tra lo staff della donna e l’azienda rivelate, in queste ore, seppur in parte, da Repubblica. Da esse spunta un dettaglio sul cachet che è destinato a far discutere.
Chiara Ferragni, il contenuto delle email con Balocco
Il quotidiano Repubblica ha svelato, in parte, quello che sarebbe stato il contenuto delle email sotto la lente di ingrandimento della Procura di Milano, tra la Ferragni e la Balocco.
A quanto pare, a scrivere per primo, dopo una telefonata, sarebbe stato il rappresentante di Fenice e TBS Crew, ovvero le società dell’imprenditrice: “Ciao! Grazie per la piacevole call. A sintesi degli argomenti trattati: sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto […]. Definito insieme l’ambito di azione (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato) […]”.
In tal senso la Balocco ha replicato successivamente sottolineando l’importanza di far presente “il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite (in quanto si tratta di una donazione che non è legata all’andamento del prodotto sul mercato)”.
Tra le varie email che saranno e sono oggetto di analisi da parte delle autorità competenti, poi, ci sarebbe anche un dettaglio sul cachet. In questo caso a parlare sembrano essere interni alla Balocco: “Mi verrebbe da rispondere che in realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante“.
Di seguito anche l’ormai noto video di scuse pubblicato dall’imprenditrice in un post su Instagram dopo l’exploit del caso pandoro: