Il terzo abito della seconda serata è stato soprannominato dalla stessa Ferragni “l’abito dei diritti umani”. Un long dress in velluto nero e una collana che non passa inosservata.
In questo caso l’imprenditrice e il suo team si sono soffermati in particolare sul diritto riproduttivo. L’accesso alla procreazione assistita e l’accesso a un aborto sicuro sono, per Ferragni e Schiaparelli, diritti umani fondamentali. Il gioiello che impreziosisce il décolleté di Chiara Ferragni è la creazione, firmata sempre Schiaparelli, composta da diverse sezioni del corpo di una donna, compreso l’utero.