Ylenia Carrisi, un mistero lungo decenni che attraversa due continenti

Ylenia Carrisi, un mistero lungo decenni che attraversa due continenti

Il giallo sulla scomparsa della figlia dei due artisti è rimasto come enigma insoluto dal 1994. Quello fu l’anno in cui Ylenia Carrisi parlò per l’ultima volta con i genitori…

Un mistero che percorre due continenti, e affonda le sue torbide radici in una fumosa e allucinata New Orleans anni ’90. Di Ylenia Carrisi non c’è traccia, scomparsa inspiegabilmente all’età di 24 anni. Il suo nome è iscritto nell’oscuro limbo di coloro il cui percorso sembra svanire nel nulla, inghiottito dalle luci di chissà quale crimine o personale scelta estrema. Per arrivare alla verità sul suo destino, Al Bano e Romina hanno speso lacrime, sudore e parole, ma tutto scorre e tutto sembra restare immutato com’è…

Chi è Ylenia Carrisi?

Ylenia Maria Sole Carrisi è la primogenita del cantautore di Cellino San Marco, Al Bano, e della moglie Romina Power. Nata a Roma, il 29 novembre del 1970, è stata dichiarata ufficialmente morta nel 1994, perché nulla deponeva a favore della sua esistenza in vita, così come, apparentemente, nulla sembra aver mai favorito la certezza del suo decesso.

In Italia, complice il grande successo dei genitori, ha trovato notevole risalto in tv, forte di una straordinaria e intrigante bellezza. Nel 1989 ricoprì i panni di valletta nel telequiz di Mike Bongiorno, La ruota della fortuna, per cui il pubblico si appassionò alla sua identità di giovane promessa del jet set.

Ylenia Carrisi: la scomparsa a New Orleans

La sua anima l’aveva spinta a viaggiare per scoprire nuove culture, tra Londra, Ecuador e New Orleans. Quest’ultima sarebbe diventata il teatro di uno dei più claustrofobici enigmi su scala internazionale, sfondo silente della sua scomparsa.

L’ultima telefonata a Romina è datata 31 dicembre 1993, il giorno prima avrebbe avuto una discussione piuttosto accesa con suo padre, Al Bano. Poi l’inizio di un giallo che ha percosso la cronaca nera con una prepotente dose di false piste, oceani di indizi e nessuna definitiva verità.

Ylenia Carrisi: la pista di Alexander Masakela

Nel fuoco investigativo era finito il sospettato numero uno (il cui nome è rimasto incastrato a questa vicenda nell’immaginario collettivo): Alexander Masakela, artista di strada allora 53enne e senza fissa dimora che la figlia di Carrisi avrebbe conosciuto 6 mesi prima della sparizione.

I due, secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, avrebbero soggiornato nello stesso albergo, LeDale Hotel, prima che nello zaino del trombettista fossero ritrovati alcuni effetti personali della ragazza. Sulla pista Masakela hanno battuto spesso anche Al Bano e Romina, convinti di un suo coinvolgimento diretto nel caso.

Ylenia Carrisi: svolta nel giallo?

Il 2018, a 24 anni dalla scomparsa, ha fatto da tessuto per una presunta svolta nel giallo di Ylenia Carrisi, alimentata da quanto riportato dal sito web statunitense Starlettime. In testa alla possibile riapertura del caso, le dichiarazioni rilasciate da un investigatore della Squadra omicidi di New Orleans:

Ylenia è viva. Abbiamo dei nuovi indizi su dove si possa trovare ma non possiamo fornire ulteriori dettagli, dato che l’indagine è ancora in corso”.

Nessuna conferma sulla tesi che la figlia dei due cantanti sia ancora viva, anche se Romina non ha mai voluto sconfessare l’ipotesi. A inquinare ulteriormente le acque furono le affermazioni, datate 1996, del serial killer Keith Hunter Jesperson, conosciuto come ‘Happy Face Killer’. Dichiarò di aver ucciso una giovane con uno zaino in spalla, intercettata mentre faceva autostop verso il Nevada (o la California). Una versione, questa, confutata dai riscontri tecnici che avrebbero escluso la bontà di quella ‘confessione’.

Ancora nel 2019 sono arrivate delle conferme da parte di Masakela, amico di Al Bano, che avrebbe nuovamente riferito che Ylenia sta bene ed è al sicuro.