Chi era Inquisitor Ghost, tiktoker suicida in diretta

Chi era Inquisitor Ghost, tiktoker suicida in diretta

23 anni, una vita finita in diretta streaming e il dramma del padre allertato durante la terribile live: la storia del titktoker Inquisitor Ghost, dal successo al suicidio davanti ai suoi follower.

I fan lo conoscevano online con lo pseudonimo Inquisitor Ghost, aveva 23 anni ed era diventato un noto cosplayer appassionato di Cod, il videogame Call of Duty. Indossando una maschera, dalla sua cameretta di Bologna era riuscito a raggiungere un pubblico sempre più vasto conquistanto l’affetto di migliaia di persone anche oltreoceano, e proprio i suoi follower avrebbero lanciato l’allarme, la sera del 10 ottobre 2023, quando dopo aver avviato una delle sue consuete live si sarebbe suicidato in diretta. Inutile la richiesta di soccorso: sebbene alcuni utenti abbiano allertato 118 e famiglia appena intuito quanto stava accadendo, i sanitari e il padre sarebbero arrivati troppo tardi. Sfondato un vetro, lo avrebbero trovato ormai senza vita dopo il gesto estremo.

Chi era Inquisitor Ghost: la biografia del tiktoker suicida in diretta sui social

Inquisitor Ghost era il nome d’arte con cui il giovane bolognese Vincent Plicchi era diventato un volto noto sui social, in particolare su TikTok, con i suoi video in maschera e la passione per il videogioco Call of Duty.

Il 10 ottobre 2023, il tiktoker avrebbe avviato la diretta sul suo canale online e avrebbe messo in atto un suicidio che ha scioccato tutti. Secondo quanto emerso, si sarebbe tolto la vita nella sua casa a Bologna dopo essere precipitato nella spirale degli hater, vittima di cyberbullismo dopo essere stato accusato falsamente di pedofilia.

Secondo la ricostruzione di alcuni utenti, una ragazza lo avrebbe contattato spacciandosi per maggiorenne ma avrebbe avuto in realtà 17 anni. I due avrebbero flirtato e poi lei, in accordo con il suo fidanzato, avrebbe inviato gli screenshot della loro chat ad alcuni noti creator nella rete di fan di Call of Duty innescando così la campagna d’odio e la valanga di accuse che avrebbero portato Vincent Plicchi prima a interrompere le sue pubblicazioni, poi al gesto estremo.

In casa un biglietto con una frase: “Non ce la faccio più“.

La vita privata di Vincent Plicchi, in arte Inquisitor Ghost

Un ritratto della vita privata di Vincent Plicchi arriva dal messaggio di suo padre, Matteo Plicchi, disperato dopo la tragedia che ha sconvolto la loro famiglia.

Ciao amore mio, oggi ti saluterò per l’ultima volta, non riesco nemmeno a pensarci, il dolore è troppo grande – ha scritto il papà del tiktoker Inquisitor Ghost su Facebook –. Quando sei nato mi hai reso uomo, ed io ho provato ad essere il migliore padre che tu potessi desiderare, ma non è bastato a proteggerti dal male che permea questa società e ti chiedo perdono se non sono riuscito a fare di più. Sei stato un fratello dolce premuroso e sempre pronto a dare conforto e supporto a Olivia che ti adorava e ad Elia che quando ti vedeva si illuminava. Nulla sarà più come prima senza di te, ma finché vivrò non smetterò un istante di pensare al tuo meraviglioso sorriso. SEMPRE INSIEME era il nostro motto e nulla potrà mai separarci perché sarai sempre nel mio cuore!! Ci vediamo più tardi Dado“.

Le telefonate per cercare di salvare Vincent Plicchi sarebbero arrivate anche dall’estero, purtroppo inutili a scongiurare l’atroce epilogo.

La Procura di Bologna avrebbe aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato, riporta Ansa, a caccia di elementi per delineare il quadro dell’accaduto e verificare l’eventualità della presenza di responsabili dietro il suicidio del 23enne.

Vincent Plicchi è stato descritto da tutti come un ragazzo gentile e altruista. Il papà Matteo ha parlato di lui anche su TikTok, con messaggio denso di dolore e rabbia: “Era il mio angelo, l’anima più bella dell’Universo, ucciso da alcuni falsi umani che si realizzano solo su Tiktok. Mio figlio era un creatore molto originale, era un vero artista, ma l’invidia di queste inutili persone malvagie lo ha ucciso, hanno organizzato una storia falsa sul mio amato figlio, così delicato dentro, e non poteva sopravvivere per essere così aggressivamente diffamato e l’unico modo che ha trovato per ’proteggersi’ dal disonore e dimostrare la sua innocenza è stata la sua morte“.