La storia di Rodolfo Gucci, padre di Maurizio: tra un sogno d’attore e la magia della moda

La storia di Rodolfo Gucci, padre di Maurizio: tra un sogno d’attore e la magia della moda

Erede di Guccio Gucci, Rodolfo ne ha raccolto il testimone guidando con maestria e fierezza l’azienda fino a che è stato in vita.

La vita da favola di Rodolfo Gucci è una parabola in ascesa intrisa di una dimensione onirica. Prima l’avventura riuscita e brillante come attore del cinema italiano e poi l’impegno nell’azienda di moda di famiglia: Casa Gucci, di cui è stato degno rappresentante e uomo dall’alto ingegno creativo.

Chi era Rodolfo Gucci: biografia e carriera

Uno dei figli del noto uomo d’affari Guccio Gucci, Rodolfo, – in arte Maurizio D’Ancora – degno erede del padre, nacque a Firenze il 16 luglio 1912 da Guccio e Aida Calvelli, in mezzo a quattro fratelli, Ugo, Enzo, Vasco, Aldo, e una sorella, Grimalda. Frequenta il liceo classico, conseguendo il diploma, e, in seguito, seguendo le orme paterne e dei fratelli maggiori entra nella compagine aziendale di famiglia. Ma il suo grande sogno è la recitazione e il mondo del cinema, e, dotato di buona prestanza fisica e scenica, viene scritturato nel film del regista danese A. Lind, “Ragazze non scherzate!” nel luglio 1928, recitando accanto a Leda Gloria.

Ancora diciassettenne, viene notato dal regista M. Camerini che lo sceglie per la parte principale del film “Rotaie”, interpretando il ruolo di protagonista al fianco di Käthe von Nagy. Da quel momento assume il nome d’arte di Maurizio D’Ancora, complice nella scelta lo stesso regista Camerini, raggiungendo l’apice del successo. Caduto il regime fascista, la carriera artistica di Rodolfo Gucci è in una fase di declino, e, alquanto indebitato, fu convinto dal fratello Aldo, già membro attivo dell’azienda Gucci, di far rientro nell’alveo della casa di moda, ponendo termine alla sua fama e alla carriera cinematografica dopo aver interpretato circa quaranta film tra il 1929 e il 1946.

Riccardo subentra nel consiglio di amministrazione della Gucci srl nel 1948 come membro azionario avendo ottenuto le quote del fratellastro Ugo, figlio di Aida Calvelli, nato prima del matrimonio con Guccio. Nella fase post seconda guerra mondiale, il figlio di Guccio Gucci assume l’incarico di direttore di varie boutique nelle più prestigiose e modaiole città italiane: Firenze, Roma e, infine, nella chic via Monte Napoleone a Milano, dove dal 1949 prese residenza, trasferendosi nella city emblema della moda.

Dopo un decennio di forte espansione – nel corso degli anni ’60 – per il marchio Gucci in tutto il globo, negli anni settanta il clan dei Gucci inizia a traballare e la solidità dell’azienda a traballare. Iniziano le diatribe intra familiari per questioni legate alla gestione dell’impero di moda, sia con i fratelli che con i nipoti, e, nell’ultima fase della sua carriera, anche con l’unico figlio, Maurizio. Nonostante la faida, Rodolfo si reinventa nel ruolo di creativo, disegnando modelli di una linea di foulard. Nella fase di decadenza fisica decide di cedere le redini della gestione dell’azienda al figlio Maurizio che acquisisce la quota di maggioranza della società, divenendone il maggior azionista. Innamorato di Saint Moritz, si ritira nella sua sontuosa villa isolana, finché si ammala. Rodolfo Gucci muore a Milano il 16 maggio 1983.

Fonte foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Gucci#/media/File:GucciReggiani.jpg

Rodolfo Gucci: la vita privata

La vita sentimentale di Rodolfo Gucci non è molto movimentata, o, perlomeno, non sono noti ai media i flirt avuti nel corso della sua esistenza. Quello che è notorio è il fatto della sua relazione d’amore con Alessandra Winkelhauser Ratti che diviene sua moglie nel 1944, unendosi in matrimonio nella magnifica città lagunare, Venezia. Rodolfo e l’attrice Sandra Ravel – nome d’arte della Ratti – si conoscono durante le riprese della pellicola di “Al buio insieme”. Quattro anni dopo, nel 1948, nacque Maurizio Gucci, il loro unico figlio, chiamato con il nome d’arte del padre, come prova d’amore genitoriale.   

Rodolfo Gucci: 4 curiosità

  • Come creativo di moda, disegna nel 1967 la sciarpa Gucci Flora per Grace Kelly.  
  • Sul finire della sua parabola artistica e al declino della sua vita, Gucci, memore della sua fase felice nel ruolo di attore, realizza un film autobiografico, “Il cinema nella mia vita”, girato a Hollywood e presentato al Supercinema di Roma nel 1967.
  • Maurizio Gucci, il suo unico figlio, prende il nome dal suo pseudonimo d’arte, Maurizio D’Ancora.
  • Nel film “House of Gucci” che racconta le vicende intricate private e pubbliche della dinastia Gucci, diretto da Ridley Scott, il ruolo di Rodolfo Gucci è mirabilmente interpretato da Jeremy Irons.