Patrizia Gucci rappresenta la quarta generazione della celebre maison, tra le più importanti al mondo. Ecco chi è la designer e giornalista.
Per il film di Ridley Scott ha sollevato un gran polverone mediatico, dichiarandosi profondamente offesa dal trattamento riservato alla sua famiglia. Secondo la tesi di Patrizia Gucci, la pellicola girata dal celebre regista di Hollywood conterrebbe tantissime inesattezze circa i fatti raccontati, che vanno oltre l’omicidio di Maurizio Gucci commissionato da Patrizia Reggiani. Un doppio dispiacere, avendoci peraltro scritto una biografia, al fine di riabilitare il nome dei propri cari, ma soprattutto il suo, spesso confusa con la mandante del famigerato omicidio per ovvie ragioni di “omonimia”. Andiamo a vedere nello specifico chi è e quale carriera ha deciso di intraprendere.
Patrizia Gucci: la biografia
Patrizia Gucci nasce nel 1954 (non sono noti né il luogo né la data esatta) dalla relazione tra Paolo Gucci, bisnipote di Guccio fondatore della casa di moda, e Yvonne Moschetto. Arrivata due anni dopo la sorella Elisabetta, dà inizio alla sua carriera negli anni ‘80, occupandosi delle pubbliche relazioni della maison e, quindi, come designer. Una volta lasciata l’azienda nel 1992 avvia una attività di fashion designer in maniera indipendente, ma pure di interior, decorator, pittrice e scrittrice.
Per conto del magazine Donna Moderna è stata cronista, curando una rubrica personale. Autrice de Il piccolo libro della semplicità, Single, Charme. Diario di una seduttrice quasi irresistibile, Benvenuti a casa Vostra, racconta la famiglia d’origine in Gucci. La vera storia di una dinastia di successo. Dal 2009 disegna la collezione di borse PATTI PATTI, tutte realizzate da artigiani locali a Firenze.
Patrizia Gucci: la vita privata
Vive e lavora a Firenze, nella sua casa sulle colline di Poggio Imperiale. Non ha figli ed è single. Estranea ai social network, non è dato conoscere il suo patrimonio.
2 curiosità su Patrizia Gucci
– Del padre, con il quale ha avuto un rapporto costellato di alti e di bassi, ricorda affettuosamente lo humour inglese: trovava sempre la battuta per alleggerire qualsiasi evento drammatico.
– La “omonimia” con Patrizia Reggiani in Gucci è stata per lei fonte di diversi episodi imbarazzanti, ma soprattutto con i giornalisti di importanti testate che scrivevano sulla Reggiani non usando mai il suo vero cognome.