“Non ci credevo“. È così che Paolo Nori, autore il cui corso su Dostoevskij è stato censurato a Milano durante la guerra tra Russia e Ucraina, ha dipinto il momento in cui ha scoperto che non avrebbe più potuto parlarne all’università. Scopriamo la sua storia.
Paolo Nori ha una storia tutta da scoprire e nella sua biografia si celano pagine che non tutti conoscono. La sua passione per le parole, i libri, la letteratura, si fonde con un inesauribile sguardo lucido e agile sugli eventi e sul mondo di oggi. Come quando – cancellato il suo corso su Dostoevskij in un Ateneo per “evitare una polemica”, a detta dell’Università, durante il conflitto tra Mosca e Kiev – ha denunciato la censura sottolineando che essere russi non è una colpa. Ripristinando la lettura corretta di un momento, pur difficile e spaventoso, in cui la guerra non deve sfociare in una anacronistica e pericolosa “caccia alle streghe” senza alcun senso.
Chi è Paolo Nori e dove vive?
Paolo Nori è nato nel 1963 a Parma e oggi è uno scrittore affermato, tra i più prolifici e seguiti nel panorama italiano. Vive a Casalecchio di Reno, nel Bolognese, e dopo aver lavorato come ragioniere – settore in cui ha conseguito il diploma – tra l’Algeria e l’Iraq, ha dato le dimissioni per iscriversi all’Università e studiare Lingue.
Laureato in russo nel 1994 con una tesi su Velimir Chlebnikov, ha poi svolto varie mansioni come il facchino e ha vissuto per diversi anni all’estero, tra Russia e Francia, assumendo l’incarico di responsabile amministrativo per la posa di un gasdotto. Abbandonato quel percorso, nel 1996 ha cominciato a scrivere dando vita ai primi racconti, poi il primo romanzo nel 1999: Le cose non sono le cose.
Nella sua carriera brillante di autore c’è anche una importante declinazione come traduttore, e tra i suoi libri spiccano titoli quali La piccola Battaglia portatile (2015), La grande Russia portatile (2018), Che dispiacere (2020) e Sanguina ancora (2021, finalista al premio Campiello).
La vita privata di Paolo Nori
Non si conosce molto della vita privata dello scrittore Paolo Nori, che secondo le pochissime informazioni emerse ha una figlia. Sul suo profilo Instagram condivide prevalentemente contenuti che rimandano alla sua attività letteraria.
Paolo Neri: la censura sul suo corso su Dostoevskij alla Bicocca per la guerra tra Russia e Ucraina
L’autore Paolo Nori ha denunciato pubblicamente di essere finito nel mirino della censura durante la guerra innescata dall’invasione dell’esercito di Vladimir Putin in Ucraina. L’Ateneo avrebbe cancellato il suo corso sullo scrittore russo Dostoevskij “per non creare polemiche” e lo ha reso noto lui stesso, parlando ai follower, in un video su Instagram: “Io penso che quello che sta accadendo in Ucraina sia una cosa orribile. Ma quello che sta succedendo in Italia oggi sono cose ridicole: censurare un corso è ridicolo”.
Paolo Nori ha annunciato la cancellazione del suo corso previsto in 4 lezioni all’Università Bicocca leggendo la mail dell’Ateneo tra le lacrime. “Non solo essere un russo vivente oggi è una colpa, in Italia, anche essere un russo morto. Quando (Dostoevskij, ndr) era vivo nel 1849 fu condannato a morte perché aveva letto una cosa proibita“. Poche ore più tardi, esploso il caso della presunta censura anti russa, l’Università, come riferito da Ansa, avrebbe poi deciso di cambiare rotta e confermare il corso.
Altre 3 cose da sapere su Paolo Nori
– Ha sempre sognato di diventare scrittore, fin da bambino.
– Come riporta Torino Top News, si sarebbe trovato disoccupato all’età di 33 anni ed è allora che sarebbe arrivata la svolta: “Mi sono detto che era giunto il momento di scrivere“.
– Nel corso della sua carriera ha avviato collaborazioni con vari quotidiani tra cui Libero, Il Foglio e Il Fatto Quotidiano.