Paola Berardino, chi è la moglie del ministro Matteo Piantedosi

Paola Berardino, chi è la moglie del ministro Matteo Piantedosi

Ecco chi è Paola Berardino, la moglie del ministro dell’Interno Piantedosi. Una donna, che nella sua carriera ha ricoperto ruoli centrali.

Paola Berardino oltre ad essere la moglie del ministro Matteo Piantedosi, ha avuto modo di costruirsi una lunga carriera con mansioni centrali in ambito amministrativo e come funzionaria statale. Approfondiamo la sua carriera, scoprendo qualche curiosità sul suo conto.

La biografia e la carriera di Paola Berardino

Nata il 2 agosto 1964 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, sotto il segno del Leone, Paola Berardino si è laureata in Giurisprudenza, con lode, all’Università degli studi di Bologna. Nel 1990 ha vinto il concorso pubblico come Vice consigliere di Prefettura. Poi nel 1991 ha conseguito il diploma di Specializzazione in diritto amministrativo e scienze e dell’amministrazione sempre a Bologna.

La Berardino si è cimentata con diversi incarichi, come quello di funzionaria addetta all’Ufficio di Gabinetto del Prefetto, in seguito ha lavorato come dirigente dell’Area IV bis e ricoperto il ruolo di Vice Capo di Gabinetto del Prefetto. Nel 1994 ha conseguito l’abilitazione per l’esercizio della professione di avvocato. Paola Berardino a partire dal 2007 ha lavorato presso il Ministero dell’Interno, Direzione Centrale delle Risorse Umane del Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie. Nel 2009 è entrata nella Prefettura di Roma, lavorando allo sportello per l’immigrazione.

Nel periodo 2009- 2011 ha svolto un ruolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio di diretta collaborazione del Sottosegretario di Stato con delega al C.I.P.E. In seguito con incarico speciale ha collaborato con la Segreteria del Ministro dell’Interno.

Successivamente, ha lavorato alla provincia di Roma ed al Comune di Trentola Ducenta, presso l’Ufficio Affari Legislativi e Relazioni Parlamentari del Viminale. Nel 2019 è stata nominata Viceprefetto Vicario della Prefettura di Firenze, mansione svolta fino alla sua nomina a Prefetto di Grosseto nell’agosto 2021. Oltre gli impegni amministrativi e come funzionario, ha avuto modo di far parte della redazione di un quadrimestrale di informazione istituzionale e nel 2017 ha ricevuto l’onorificenza di Ufficiale OMRI.

La vita privata di Paola Berardino

Paola Berardino è sposata con Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno del Governo Meloni, ma non si conoscono dettagli sul loro matrimonio. La coppia, gelosa della propria privacy, ha avuto due figlie.

Chi è Matteo Piantedosi?

Nato a Napoli il 20 aprile 1963, sotto il segno dell’Ariete, Matteo Piantedosi dopo la laurea in Giurisprudenza, è entrato in politica. A partire dal 1989 ha lavorato per l’amministrazione civile dell’Interno, ottenendo la prima nomina a Prefetto di Lodi nel 2011. L’anno dopo è diventato vice capo di Gabinetto del ministro dell’Interno. Nel novembre 2012 ha ricevuto la nomina di vice direttore generale della Pubblica Sicurezza per l’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia.

Piantedosi ha ricoperto il ruolo di Autorità di Gestione del “Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza” (2007-2013), relativo al Programma Operativo Nazionale ‘Legalità 2014-2020’ e del Programma Operativo Complementare per la Programmazione 2014-2020. È stato anche Autorità Responsabile del “Fondo Europeo per le Frontiere Esterne 2007-2013” e del “Fondo Sicurezza Interna” (2014-2020). Prima di diventare ministro dell’Interno dell’esecutivo Meloni, per due anni ha ricoperto l’incarico di Prefetto di Roma. Come uomo di fiducia di Matteo Salvini ha svolto la mansione di Capo di Gabinetto con il leader della Lega, diventando uno dei suoi più stretti collaboratori.

Curiosità su Paola Berardino

– La signora Berardino si tiene lontano dai social, a conferma della sua grande riservatezza.

– Nel settembre 2023, in qualità di Prefetto di Grosseto dopo aver autorizzato l’intitolazione di una via a Giorgio Almirante, storico segretario del Movimento Sociale, si è ritrovata nella morsa delle critiche capitanate dal PD e dall’ANPI.