Chi è Mirto Milani, il cantante lirico arrestato con l’accusa di omicidio per il caso Laura Ziliani

Chi è Mirto Milani, il cantante lirico arrestato con l’accusa di omicidio per il caso Laura Ziliani

Mirto Milani è l’uomo arrestato con l’accusa di aver preso parte all’omicidio di Laura Ziliani insieme a due figlie della vittima, una delle quali sua fidanzata.

Il profilo di Mirto Milani è balzato in testa alle cronache per il suo presunto coinvolgimento nel delitto di Laura Ziliani, ex vigilessa 55enne scomparsa a Temù (Brescia) l’8 maggio 2021 e trovata senza vita 3 mesi dopo, l’8 agosto, sulle sponde del fiume Oglio. La vittima, sua suocera, è la madre di Silvia e Paola Zani, entrambe finite in manette insieme all’uomo con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Chi è Mirto Milani?

Classe 1994, Mirto Milani è uno dei 3 indagati per la morte di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù scomparsa e trovata morta nel Bresciano l’8 agosto 2021. Fidanzato di Silvia Zani, figlia maggiore della vittima, è stato arrestato come lei e la sorella di quest’ultima, Paola Zani, perché accusati di aver ucciso la donna. Musicista e assiduo frequentatore della chiesa, Mirto Milani risulta residente a Roncola San Bernardo, in provincia di Bergamo, ma sarebbe originario di Calolziocorte (Lecco) e avrebbe vissuto per un certo periodo a Olginate. Inoltre, si presume cha faccia parte di alcune sette sataniche, visto che la suocera è stata sepolta, in un primo momento, nel seminterrato di una casa adibita proprio a questi riti. In carcere ha anche chiesto un libro di preghiere, vista la sua pseudo propensione alla religione.

Fonte foto: https://www.facebook.com/laura.ziliani.96

Dalle indagini dei carabinieri sarebbero emerse numerose contraddizioni nel racconto dei tre poi arrestati. incongruenze che, sommate agli esiti degli accertamenti tossicologici sul corpo della ex vigilessa, avrebbero contribuito a irrobustire il quadro di sospetti sul loro conto. Le tracce di benzodiazepine evidenziate dagli esami post mortem avrebbero avvalorato la tesi dell’omicidio e allontanato lo spettro di una morte dovuta a un evento accidentale durante un’escursione in montagna.

Secondo gli inquirenti, Laura Ziliani sarebbe stata narcotizzata e uccisa, forse soffocata, la sera del 7 maggio, esattamente un giorno prima della denuncia di scomparsa e degli appelli (in lacrime) delle sue figlie. Il movente potrebbe essere economico, sempre stando alla pista battuta dagli investigatori, e sarebbe da ricercare nel “tesoretto” di denaro e proprietà di cui la 55enne sarebbe stata titolare.

Mirto Milani: la vita privata e l’arresto per il caso Laura Ziliani

Secondo quanto filtrato dalle indagini, dopo il fermo Mirto Milani avrebbe dichiarato di aver avuto una relazione con entrambe le figlie di Laura Ziliani e per questo avrebbero deciso di cancellare i contenuti dei loro telefonini. Una versione, sostenuta anche da Silvia e Paola Zani, che vedrebbe quest’ultima come amante dell’uomo in una sorta di “triangolo” dal sapore sinistro. 27 anni al momento dell’arresto, il genero di Laura Ziliani è laureato in Psicologia e ha studiato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Sopranista, sarebbe noto nel suo paese perché dedito a suonare l’organo nella chiesa parrocchiale e sarebbe stato raggiunto dal provvedimento nella casa in cui viveva con il padre Ruggero, la madre Mirna e i fratelli Aron, Giael e Asar.

Avrebbe conosciuto Silvia Zani circa 10 anni prima dei fatti che lo avrebbero condotto in carcere, incontro che sarebbe avvenuto durante una vacanza studio nel Regno Unito. Milani, secondo l’accusa, avrebbe avuto una ingerenza sempre più pressante negli affari economici della famiglia dell’ex vigilessa, e dormiva spesso a casa della fidanzata salvo nei weekend in cui la stessa Laura Ziliani raggiungeva le figlie.

Lui, fidanzato di una delle sorelle Zani e presunto amante dell’altra, per gli inquirenti avrebbe avuto un ruolo nell’omicidio a partire dalla premeditazione del piano. “Trio criminale“: così il gip di Brescia, Alessandra Sabatucci, avrebbe dipinto il profilo dei tre arrestati nella ordinanza di custodia cautelare emessa a loro carico a settembre. Per il pm Caty Bressanelli, le sorelle Zani e Mirto Milani avrebbero tentato l’omicidio, per avvelenamento, già nell’aprile precedente con una “tisana” che avrebbe fatto precipitare la vittima in un “lungo sonno” durato quasi 2 giorni.

Fonte foto: https://www.facebook.com/mirto.milani.5

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