Chi era Michela Murgia, il successo come scrittrice, la famiglia queer, il racconto della malattia

Chi era Michela Murgia, il successo come scrittrice, la famiglia queer, il racconto della malattia

Scopriamo chi era Michela Murgia, la scrittrice di successo che è stata anche insegnante, operaia, portinaia.

Michela Murgia è stata una scrittrice e conduttrice da sempre impegnata su temi che riguardano soprattutto il mondo femminile. Con i suoi libri, i suoi programmi e la sua presenza sui social, la Murgia è diventata un volto noto del mondo letterario e dei salotti televisivi impegnati. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su di lei, dalla sua biografia, al successo nella carriera, alla malattia che non le ha impedito di essere un costante punto di riferimento fino agli ultimi giorni di vita.

Chi è Michela Murgia, la biografia

Classe 1972, è nata il 3 giugno (sotto il segno dei Gemelli) a Cabras, un piccolo paese in provincia di Oristano. Si è spenta a Roma il 10 agosto del 2023 a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute per via del cancro ormai al quarto stadio.

Ha raccontato in un’intervista a Vanity Fair della sua famiglia d’origine, dei genitori e del fratello minore. Non una vitta tutta rose e fiori, al contrario. “Ero una bambina molto responsabilizzata. Ero la maggiore e i miei genitori lavoravano entrambi. Mio fratello minore è nato con delle fragilità: ha passato più tempo in ospedale che fuori, come ti giravi si era rotto un osso o ficcato un chiodo nella lingua. A nove anni avevo le chiavi di casa. Siamo cresciuti come delle bestioline felici”, ha spiegato.

Michela Murgia

Sul padre Michela Murgia ha raccontato: “Mio padre, ovvero la persona che avrebbe dovuto prendersi cura di me, ha tradito il suo mandato. Sono stata molto fortunata perché ho incontrato un altro padre, cioè mio zio, marito di mia zia Annetta. Lui e zia non hanno salvato la categoria paterna, perché ho continuato ad averne paura: nella nostra società patriarcale il modo di essere padre era quello del mio primo padre”.

Michela è poi fuggita non tornando più a casa: “La notte in cui me ne sono andata me la ricordo molto bene. Era il 26 dicembre del 1990 e avevo 18 anni e mezzo. Non era previsto, ma c’è stata una lite molto violenta in casa e mia madre ha ritenuto di mettere in sicurezza me e mio fratello: ci ha portati così come eravamo, in pigiama, a casa di mia zia. Quella notte ho capito che non volevo tornare a casa. Mio fratello è tornato. Io mai più”. Non ha mai perdonato il padre perché “non si è mai pentito”.

La carriera di Michela Murgia: i libri e la tv

La conosciamo come scrittrice ma è stata insegnante di religione nelle scuole, ha lavorato come venditrice di multiproprietà, come dirigente amministrativa e anche come portiera notturna. È stata anche referente regionale del settore giovani nell’Azione Cattolica. 

Michela Murgia ha debuttato nell’editoria nel 2006 e ha all’attivo numerosi saggi e romanzi. Per quanto riguarda la saggistica ricordiamo Viaggio in Sardegna in cui racconta i retroscena di alcuni luoghi imperdibili, e anche Stai Zitta, e altre nove frasi che non vogliamo sentire più) oltre ad opere di narrativa. Del 2018 il trittico composto da: Persone che devi conoscere, L’ inferno è una buona memoria. Visioni da «Le nebbie di Avalon» di Marion Zimmer Bradley e Istruzioni per diventare fascisti. È del 2019, invece, Morgana, la storia di 10 donne controcorrente, scomode e diverse.

Per quanto riguarda i romanzi, il primo è stato Il mondo deve sapere. Un libro forte in cui ha raccontato con ironia la vita dei lavoratori di un call center. Un’opera prima di grande successo diventata fonte di ispirazione per la sceneggiatura del film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. 

In Accabadora, parla di adozione ed eutanasia (libro che le è valso una serie di riconoscimenti come: Premio Dessì, SuperMondello al Premio Mondello e il Premio Campiello), poi è arrivato anche L’incontro, un romanzo di formazione ambientato in una cittadina della Sardegna. Poi ecco Chirù, Futuro Interiore in cui tratta i temi dell’identità, del potere e della democrazia. In Tre ciotole invece si intrecciano dodici diverse storie: le ciotole sono quelle in cui mangiava un pugno di riso, qualche pezzetto di pesce o di pollo e qualche verdura.

Dal 2016 è protagonista anche in TV nel programma Quante Storie trasmessa su Rai 3 in cui dispensa consigli e recensioni su libri e opere letterarie. Nel 2017 conduce Chakra, su Rai 3 mentre nel 2022 Ghost Hotel su Sky Arte.

È stata autrice anche di sceneggiature teatrali: a uno dei suoi spettacoli – quando era referente dell’Azione Cattolica – ha assistito anche Papa Giovanni Paolo II.

La malattia

Ha scoperto per la prima volta di avere un cancro nel 2014 (ai polmoni, da cui è guarita) e che le ha dato l’ispirazione per scrivere uno dei suoi libri, Chirù. Ma è stata l’intervista rilasciata nel maggio del 2023 ad Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere della Sera, a far emergere la gravità della malattia che nel frattempo – lo ha scoperto nel 2022 – si era di nuovo affacciata nella vita della scrittrice: un cancro al quarto stadio – un carcinoma al rene – a causa del quale, ha detto ai tempi di quella intervista, le sarebbero rimasti “mesi”. Sarebbe morta meno di tre mesi dopo quell’intervista.

“Le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello”, aveva detto Michela Murgia in quella occasione. “Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono. Me l’ha spiegato bene il medico che mi segue, un genio. Mi hanno tolto cinque litri d’acqua dal polmone. Stavolta il cancro era partito dal rene. Ma a causa del Covid avevo trascurato i controlli. Lo sto curando con un’immunoterapia a base di biofarmaci. Non attacca la malattia: stimola la risposta del sistema immunitario”.

Dopo aver rilasciato l’intervista, ha scelto di sottoporsi al rito della rasatura dei capelli in modo originale, condividendo quel momento sui social.

L’impegno politico

Nel 2014 si è candidata alle elezioni per la presidenza della regione Sardegna: in quell’occasione ha raccolto circa il 10% delle preferenze. Non ha mai nascosto le proprie idee politiche e si è sempre mostrata critica quando necessario. Come per esempio nei confronti di Giorgia Meloni, della quale ha detto che non basta essere una donna per essere femminista.

Quando ha rivelato la sua malattia ha detto, a proposito della politica: “Spero solo di morire quando Giorgia Meloni non sarà più presidente del Consiglio, perché il suo è un governo fascista”.

Michela Murgia: la vita privata

Michela Murgia è stata sposata con Manuel Persico, con il quale è convolata a nozze nel 2010. I due si sono separati, consensualmente, nel 2014. Non abbiamo moltissime informazioni su Manuel, se non che è più giovane di 12 anni (e quindi classe 1984) e che è un informatico di origini bergamasche.

Michela Murgia

Il loro matrimonio fu celebrato gran segreto: gli invitati erano convinti di partecipare alla consegna del premio Campiello: “Abbiamo nominato i testimoni seduta stante, il regalo più bello sono state le loro facce sbalordite…“, ha raccontato la scrittrice ad Affaritaliani.it.

Il compagno di Michela Murgia è Lorenzo Terenzi: della loro relazione si è parlato molto dopo la rivelazione sul cancro da parte della scrittrice, dato che quest’ultima ha dichiarato di volerlo sposare. Non perché i due credessero nel matrimonio, come ha sottolineato Michela Murgia: “Se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”.

Michela e Lorenzo si sono sposati civilmente nel mese di luglio 2023, festeggiando con la loro queer family qualche giorno dopo:

Chi è Lorenzo Terenzi, il marito di Michela Murgia

Di Lorenzo Terenzi sappiamo che è un classe 1988 (ha sedici anni in meno della moglie), che è un attore e musicista. Lorenzo è originario di Firenze, risulta diplomato al Teatro stabile di Genova e lo abbiamo visto tra gli altri lavori evitare in I giganti della montagna, L’uomo con un fiore in bocca, Sei personaggi in cerca d’autore e Vita di Galileo.

La queer family di Michela Murgia

Sul concetto queer Michela Murgia si è soffermata sui social per spiegare quanto accade nella sua vita, specie da quando ha comprato una casa affinché tutti loro potessero viverci. “Ho trovato casa, per le rate un modo troveremo, organizziamo il lavoro, curiamo le fragilità, ritira la tintoria, bagna le piante, ho preso gli agretti per la cena insieme di domani, mamma ti manda il panettone, non preoccuparti di questo, chiama l’idraulico, ci penso io, ci pensiamo noi. Nessun “ti amo” varrà mai quanto un “ci penso io”. Ci sono rapporti che visti da fuori appaiono tradizionali e dentro alla famiglia queer si aprono, rivelando potenzialità enormi”.

A proposito di famiglia queer: Michela Murgia ha svelato sui social di avere un figlio, Raphael. “Nella nostra famiglia queer, io e Claudia siamo l’unica coppia omogenitoriale, perché da dodici anni condividiamo un figlio, Raphael. Ci siamo nascoste per anni, madri in casa, amiche fuori, per far stare tranquillo il mondo. Poi un anno e mezzo fa mi sono ammalata ed è cambiato tutto”, ha scritto nel 2023.

Tornando poi a parlare del suo matrimonio, in un post ha mostrato l’anello che nella sua famiglia queer tutti indossano, parlando di “uno dei suo figli”, rafforzando così ancora di più la sua idea di famiglia.

Di questa famiglia fanno parte tra le altre, oltre al marito Lorenzo, anche Francesco Leone, Michele Anghileri, Chiara Valerio, Alessandro Giammei e Chiara Tagliaferri.

Le curiosità su Michela Murgia

Twitter e Instagram erano le piattaforme social che più utilizzava.

-Quando ha confessato pubblicamente del cancro al quarto stadio, ha rivelato anche di aver chiesto che le sue ceneri fossero disperse in Corea, nell’oceano.

-Nel maggio del 2023 è salita per la prima volta sull’Orient Express, uno dei desideri della sua vita. “Il treno storico dove la carrozza più recente è del ‘46, l’anno in cui nasceva mia madre. Ci passerò una sola notte tra Venezia e Parigi – aveva scritto nel post – ma è tutto quello che mi basta per dire che anche questo miracolo nella mia vita c’è stato”.

– Ha dichiarato al Corriere della Sera nel 2010 di auspicarsi l’indipendenza della Sardegna.

– Ha detto (a Il Libraio): “Sicuramente, non credo che sia possibile cambiare il mondo con un libro, ma non è una buona ragione per non provarci. Ciascuno, con il suo linguaggio, cerca di contribuire al cambiamento come può. E poi per me i libri sono sempre atti politici“.

-Nel giugno del 2023 ha diretto un numero di Vanity Fair e una copia l’ha anche consegnata nelle mani del Papa:

Da Salvini a Burioni: i botta e risposta

Nel 2019 non è andata giù a Michela Murgia la definizione di Matteo Salvini, che l’ha chiamata ‘radical chic‘. Per tutta risposta, la scrittrice ha elencato al ministro il proprio curriculum, paragonandolo proprio a quello del leader e segretario della Lega.

Una sorta di confronto, un parallelismo tra le vicissitudini della scrittrice, che prima di diventare famosa è stata insegnante, operaio e portiere di notte, e del politico. “È il suo giochetto preferito quello di far passare chiunque lo critichi per un ricco altolocato che non ha contatto con la gente e con la realtà […]”.

Io lavoro da quando avevo 14 anni e non mi faccio dare lezioni di realtà da un uomo che è salito su una ruspa in vita sua solo quando ha avuto davanti una telecamera“, ha concluso.

Quella non è stata nemmeno l’unica volta. Quando è caduto il governo giallo-verde capitanato da Salvini e Di Maio, ha scritto un lungo post di critica: “Sono sui social media da 11 anni, ma quello che mi sono sentita dire negli ultimi 14 mesi non ha precedenti. 14 mesi. Tanto è durato il governo uscente, tanto è durato il processo di promozione dell’insulto da bar a linguaggio istituzionale“.

Nel 2023, ospite della trasmissione “Quante Storie” di Giorgio Zanchini, Michela Murgia ha voluto rispondere al professor Burioni: “Burioni per esempio mi ha deluso molto. Ma come fa un medico serio a dare giudizi a parlare di me senza aver visto la mia cartella clinica?”.

Dove abitava Michele Murgia?

Dopo aver scoperto di non avere che pochi mesi di vita a causa del tumore al quarto stadio, Michela Murgia aveva comprato una casa a Roma con “dieci letti dove la mia famiglia queer potrà vivere insieme”, come rivelato al Corriere della Sera.

Quanto guadagnava Michela Murgia?

Non sappiamo con certezza quanto guadagnasse, come come ha detto a Repubblica lei stata abbastanza brava e fortunata da aver successo già con il primo libro: “Uno scrittore che venda intorno alle 50 mila copie guadagna come un avvocato di provincia. Io ho già venduto 210 mila copie, dunque guadagno più di un avvocato di provincia“.

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