Premio postumo ai David di Donatello 2021 per la miglior sceneggiatura, Mattia Torre è stato tra i grandi nomi protagonisti dell’edizione del prestigioso riconoscimento.
Quando la figlia, Emma, ha stretto tra le mani il David di Donatello postumo assegnato al padre, Mattia Torre, per la miglior sceneggiatura originale con il film Figli, un’ondata di emozioni si è impressa tra le pagine più belle dell’edizione 2021 del premio dell’Accademia del cinema italiano presieduta da Piera Detassis. Scopriamo il ritratto dello sceneggiatore, tra biografia, successi e vita privata…
Chi era Mattia Torre e dove viveva?
Mattia Torre è nato a Roma, sotto il segno dei Gemelli, il 10 giugno 1972. Viveva nella Capitale, dove si è spento nel luglio 2019 dopo una carriera come affermato sceneggiatore, commediografo e regista. Noto per aver collaborato alla sceneggiatura della serie televisiva Boris, con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico (dirigendo anche il lungometraggio omonimo), nel 2021 ha ricevuto un David di Donatello postumo per la sceneggiatura di Figli, film interpretato da Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi. Tra il 2004 e il 2011, ha scritto il programma Parla con me, ideato da Serena Dandini, è stato autore di spettacoli teatrali e, sempre con Vendruscolo e Ciarrapico, nel 2014 ha scritto e diretto la pellicola Ogni maledetto Natale…
La vita privata di Mattia Torre, moglie e figli
Nella vita privata di Mattia Torre, il grande amore per la moglie Francesca e per i loro due figli, Nico ed Emma Torre. La figlia dello sceneggiatore ha ritirato il David di Donatello postumo destinato al padre, nella cerimonia del 2021, insieme alla madre, emozionando il pubblico con le sue parole.
“Complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c’è più. Dedico il premio al mio fratellino Nico che mi fa ammazzare dalle risate e a mia mamma che non si arrende mai. Questo film parla di famiglie sole e bambini che nascono, ringrazio le ostetriche e i medici che non fanno volare via le persone. Bravo papà “.
La morte di Mattia Torre
Mattia Torre è morto all’età di 47 anni, nel luglio 2019, dopo una lunga malattia. Una parte della sua storia personale è stata in qualche modo protagonista in tv con la fiction Rai La linea verticale, con Valerio Mastandrea nel ruolo di un uomo che scopre di avere un tumore al rene. Lo stesso sceneggiatore ne aveva dato un ritratto alla stampa: “Nasce da un’esperienza autobiografica. Quel percorso, nel reparto oncologico di un nosocomio d’eccellenza, l’ho fatto veramente e ho scoperto che è certamente un luogo di sofferenza, ma straordinariamente vitale. La linea verticale è lo stare in piedi, l’aggrapparsi alla vita, perché la malattia è anche un’occasione di crescita“.