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Chi era Marisa Leo, uccisa dall’ex compagno a Marsala

ragazza con la mano alzata contro violenza

Marisa Leo è stata uccisa a 39 anni in una zona di campagna tra Marsala e Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, quattro anni dopo aver provato la gioia immensa di diventare mamma.

Impegnata nel contrasto alla violenza sulle donne, Marisa Leo è morta nel 2023, a Marsala, per mano dell’uomo con cui ha avuto una figlia, rimasta orfana a soli 4 anni. A ucciderla sarebbe stato proprio l’ex compagno, Angelo Reina, che poi si sarebbe tolto la vita usando la stessa arma, un fucile. Un delitto atroce, un femminicidio, termine sempre più tristemente frequente sulle cronache, che lascia ancora una volta senza parole. Aveva 39 anni, un lavoro che amava e un sorriso aperto al mondo nonostante, secondo chi la conosceva, la vita l’avesse già messa a dura prova spingendola a denunciare il padre della sua bambina per stalking.

Chi era Marisa Leo, uccisa dall’ex a 39 anni

Marisa Leo era originaria di Salemi e lavorava come responsabile dei settori comunicazione e marketing per una nota azienda vitivinicola della provincia di Trapani, “Cantine Colomba Bianca“. Appassionata di vini, ricostruisce Il Corriere della Sera, aveva fatto di quell’amore un lavoro di successo dopo aver rinunciato al percorso come commercialista a seguito di una laurea in Economia e commercio.

Donna del vino, madre premurosa e ispiratrice delle nostre cantine. Mente e braccio di scelte di successo, colonna portante di progetti internazionali per la filiera vitivinicola italiana, visionaria comunicatrice nel mondo dei vitigni made in Sicily. Era attiva contro la violenza di genere“, si legge nel post pubblicato sul profilo Facebook dall’azienda dove lavorava.

Marisa Leo era molto apprezzata per il suo impegno nel mondo vitivinicolo ed era stata inserita tra le piùinfluenti donne del vino della Sicilia, portando al Vinitaly le delizie della sua terra.

L’impegno di Marisa Leo contro la violenza sulle donne

Attiva nel campo della sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, Marisa Leo nel 2019 aveva partecipato all’iniziativa “Tu non sei sola” nell’ambito della campagna promossa dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino.

Uccisa a fucilate dall’ex compagno. Guardando e riguardando le foto della nostra Marisa, lei con il cappellino invernale calato sugli occhi e il suo splendido sorriso insieme alla sua adorata piccola figlia a cui dedicava ogni attimo del tempo che il lavoro le lasciava libero, lei per la campagna delle DDV “Tu non sei sola” immortalata dal click nel tenero atto in cui accarezza il suo pancione ed ancora lei insieme ad altre socie dell’associazione con cui condivideva comune passione per il vino e la cultura del vino, si resta colpiti da quel sorriso. Nonostante tutto. Già perché la nostra Marisa era una giovane donna provata dalla vita. Aveva denunciato l’ex, padre della figlia, per stalking. Aveva circoscritto la sua giovane vita a figlia-genitori-lavoro con la paura che le potesse succedere qualcosa“.

Secondo il ritratto tracciato dall’Associazione, Marisa Leo viveva la sua vita “protetta dai suoi affetti più cari” e le sue giornate trascorrevano tra il lavoro e la sua famiglia a Salemi, dove abitava.

Marisa Leo, hanno raccontato le sue socie di Donne del Vino Sicilia, aveva contribuito ad avviare il progettoDxD: Calici di Vita”, “Donne per le Donne”, nato per supportare la rinascita delle donne vittime di violenza nei centri sparsi sul territorio.

Che beffa – hanno concluso –, ecco perché l’assassinio della nostra Marisa è ancora più paradossale. Lei, fino a poche ore prima che il padre di sua figlia decidesse di ammazzarla, ‘era sul pezzo’. Stava lavorando a un altro appuntamento di DxD“.

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ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2023 9:52

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