Mario Biondo è morto nel 2013, all’età di 30 anni, nello stesso luogo in cui aveva trovato l’amore. Da quella tragica e nebulosa notte di Madrid è iniziato il giallo sulla sua fine.
Il 30 maggio 2013, il corpo senza vita di Mario Biondo, cameraman palermitano di 30 anni, è stato trovato all’interno di un appartamento. Suicidio, per le autorità che si sono occupate per prime del caso, ma la famiglia sostiene da sempre l’impossibilità che il ragazzo abbia scelto di farla finita. Un’esistenza senza macchie né ombre, una rete di affetti solida e un matrimonio apparentemente da favola non giustificherebbero il tragico epilogo che ha delineato i contorni della tragedia, e gli ingredienti per tradurre questa storia in un giallo si sono fatti sempre più numerosi e densi nel tessuto delle indagini.
Chi era Mario Biondo: la storia
Mario Biondo è nato a Palermo, sotto il segno del Cancro, il 18 luglio 1982, e il suo nome è legato a un intricato caso di cronaca le cui trame si muovono tra l’Italia e la Spagna.
Mario Biondo viveva e lavorava come cameraman a Madrid, al servizio di importanti trasmissioni televisive, e nella stessa città, all’interno di un appartamento in cui viveva con sua moglie, il 30 maggio 2013 è stato trovato senza vita. Morto per quello che le autorità spagnole hanno liquidato immediatamente come un suicidio. Impossibile, per la famiglia, accettare questa ricostruzione.
Mario Biondo è figlio di Santina D’Alessandro e Pippo Biondo, e i suoi fratelli si chiamano Emanuela e Andrea. La sua biografia parla di un legame profondo con loro, di un supporto costante nelle scelte che il cameraman ha fatto nella sua vita e di una fitta rete di amicizie tra Italia e Spagna. Un’esistenza senza ombre, secondo i suoi cari, tranne quelle che si sono generate intorno alla sua morte.
Chi è la moglie di Mario Biondo?
Il 22 giugno 2012 Mario Biondo ha sposato Raquel Sanchez Silva, conduttrice televisiva spagnola che ha conosciuto quando lavorava come operatore alle riprese del reality Supervivientes.
Il matrimonio si è celebrato a Taormina e la coppia è andata a vivere a Madrid, in quella casa in cui, il 30 maggio 2013, il corpo senza vita è stato trovato impiccato a una libreria.
La presentatrice è nata nel 1973 (9 anni prima di Mario Biondo) ed è un volto noto del piccolo schermo in Spagna. Nel 2014 avrebbe iniziato una relazione con il produttore argentino Matias Dumont, da cui ha avuto due figli gemelli nati nel 2015.
Mario Biondo morto a Madrid: il grande giallo
La morte di Mario Biondo è stata scoperta nel pomeriggio del 30 maggio 2013, quando una domestica lo avrebbe trovato senza vita nella casa di sua moglie a Madrid, impiccato con un foulard a una libreria del salotto.
L’autopsia condotta in Spagna ha stabilito che il decesso sarebbe avvenuto per una asfissia da impiccamento, il caso archiviato come suicidio. Ma la famiglia Biondo non si è mai arresa a questo esito investigativo e ha avviato la sua battaglia per accertare ogni contorno della vicenda, per dimostrare che il 30enne, come sempre sua madre ha sostenuto, sarebbe stato vittima di un omicidio.
Per i familiari, che hanno parlato della vicenda anche a Le Iene, il loro Mario non avrebbe avuto alcun motivo per suicidarsi. Né, dalle ultime comunicazioni con i fratelli nelle ore precedenti al dramma, sarebbe emerso il sospetto che volesse farla finita.
Stando alla ricostruzione delle vicende che interessavano la sua vita negli ultimi tempi, il cameraman palermitano aveva appena venduto un suo nuovo programma e stava progettando le sue vacanze. Niente, insomma, che alimentasse il profilo di un uomo che ha deciso di porre fine alla sua esistenza.
Le autopsie sul corpo di Mario Biondo
La famiglia di Mario Biondo non ha mai creduto alla tesi del suicidio. La madre, Santina Biondo, si batte insieme al marito e agli alti due figli per arrivare a chiarire tutti i dubbi che gravitano intorno alla tragedia. Per loro, il giovane non si sarebbe mai potuto togliere la vita impiccandosi a quella libreria e con quella pashmina, ma sarebbe stato posizionato lì in una fase post mortem. Ucciso e poi protagonista di una simulazione di suicidio.
Nel corso delle indagini, riporta Il Sicilia, è emerso che Raquel Sanchez Silva avrebbe cambiato versione almeno tre volte. La prima è che l’allora marito si sarebbe suicidato dopo aver scoperto di avere pochi spermatozoi nel contesto di un test di fertilità. La seconda è che il 30enne, da lei dipinto come assuntore di cocaina, avrebbe cercato di rilassarsi attraverso l’asfissia. La terza riguarda un presunto gioco autoerotico finito male.
Dopo l’apertura di un fascicolo in Italia, presso la Procura di Palermo, una seconda autopsia condotta dal professor Paolo Procaccianti avrebbe rilevato anomalie negli esiti del primo esame autoptico effettuato in Spagna. Il medico legale spagnolo è stato indagato. Anche quello italiano, però, è arrivato alla conclusione che il 30enne possa essersi suicidato.
Mario Biondo, la rabbia della madre a Le Iene
“Ho preso un foulard e mi sono appesa a un gazebo per vedere se era possibile che mi sostenesse. Non sono morta, sono caduta e sono finita con il sedere per terra. Dovevo trovare anche Mario con il c**o per terra e invece no. Il suicidio è una bugia, Mario non si è mai impiccato“. Sono alcune delle parole di Santina Biondo a tv e carta stampata.
La famiglia ha chiesto una terza valutazione al professor Diego Milone e sarebbero emerse evidenze a favore dell’ipotesi di un omicidio. Tra tutte, un’emorragia cerebrale potenzialmente compatibile con una lesione da terzi e un secondo solco, oltre quello sul collo, evidenziato sulla nuca del ragazzo che, in caso di decesso per impiccamento con un foulard, non dovrebbe esserci.
La posizione stessa del cadavere, altro punto su cui insiste la famiglia, per i consulenti dei Biondo sarebbe anomala e richiamerebbe più quella di un corpo sistemato in quel modo dopo la morte. A confortare questo scenario, sottolineano da sempre i Biondo, il fatto che la libreria a cui era legato è rimasta in perfetto ordine (non sarebbe caduto alcun soprammobile, neppure tra quelli più leggeri) nonostante l’agonia avrebbe dovuto causare importanti movimenti (potenzialmente anche un cedimento della struttura).
Oltre alle incongruenze sulla scena, le dichiarazioni di Raquel Sanchez Silva, secondo la famiglia, avrebbero contribuito ad infittire la nebbia sul caso. Ci sarebbero anche dubbi su dove si trovasse la moglie quella notte e su che cosa sia stato cancellato dal computer del 30enne nei giorni successivi alla sua morte.
Il risultato della terza autopsia, condotta in Italia, ha portato allo stesso risultato: suicidio. Ma sui campioni di tessuto allegati la famiglia ha avanzato un terribile sospetto e lo ha denunciato alla Procura: alcuni codici identificativi dei reperti avrebbero numerazioni corrette con un pennarello su cui i genitori di Mario Biondo hanno chiesto accertamenti.
Per i consulenti dei Biondo potrebbe trattarsi di “materiali diversi” appartenenti a due persone diverse. Questo quanto detto dal legale della famiglia a Le Iene. Il professor Vittorio Fineschi, per eseguire la terza autopsia, avrebbe quindi rifatto tutti i campionamenti. “Un 51-13 è stato fatto diventare 57-13. È normale che io pensi ci sia stata una manomissione?“, si è chiesta la madre davanti alle telecamere della trasmissione di Italia 1.