La relazione con Vittorio De Sica fece scandalo, poiché lui era già sposato. Ma María Mercader si è dimostrata la donna della sua vita.
Seconda moglie di Vittorio De Sica, nonché madre di Manuel e Christian, anche María Mercader lavorò nel cinema, come attrice. Proprio sul set di un film trovò l’amore e, poiché il regista, maestro del neorealismo, aveva già una moglie, i due diventarono la coppia clandestina più famosa del grande schermo italiano. Lei che italiana non era, ma era stata naturalizzata dopo essere approdata lungo la penisola in cerca di fortuna. Le soddisfazioni conseguite la ripagarono del coraggio con la quale ha sempre preso la vita di petto, senza curarsi troppo dell’opinione altrui.
María Mercader: biografia e carriera
Nacque il 6 marzo 1918, sotto il segno zodiacale dei Pesci, a Barcellona. Dopo aver conseguito il diploma in un collegio spagnolo, intraprese la carriera di attrice nel 1939 con Molinos de viento di Rosario. Quindi, assunse la decisione di trasferirsi in Italia, scritturata in numerose pellicole drammatiche e brillanti. Tra gli altri Il re si diverte di Mario Bonnard, dal dramma di Victor Hugo che diede origine al Rigoletto, in cui impersonò Gilda, accanto a Michel Simon e Rossano Brazzi.
Nel 1942, sul set di Un garibaldino al convento, conobbe Vittorio De Sica. Il percorso professionale fi perlopiù condensato tra la fine degli anni Trenta e gli anni Quaranta. Una breve parentesi, in cui però la bionda ragazza catalana, dal viso intensamente dolce, si conquistò un posto nella memoria collettiva, collaborando con i principali cineasti dell’epoca. Successivamente ai ruoli in Se io fossi onesto di Carlo Ludovico Bragaglia e Nessuno torna indietro di Alessandro Blasetti, fu la maestrina dalla penna rossa in Cuore di Duilio Coletti. In Buongiorno elegante! lei e Vittorio vestirono i panni di marito e moglie, permeando i personaggi del legame che li univa lontano dal set.
Nel frattempo, tentò pure la carriera teatrale e venne scelta insieme a De Sica per la messa in scena di Visconti del Matrimonio di Figaro. Pur lusingata, declinò l’offerta per concentrarsi unicamente sui figli. Così, negli anni Sessanta e Settanta, evitò di apparire. Tornò solo per interpretare Claretta nell’omonimo lungometraggio di Pasquale Squitieri. Seguirono la partecipazione a La casa del sorriso di Marco Ferreri e un piccolo ruolo ne Il conte Max del figlio Christian, un nostalgico omaggio all’arte del padre. L’ultimo ingaggio prima del ritiro definitivo fu in Al lupo al lupo, al lupo di Carlo Verdone. È morta il 26 gennaio 2011 a Roma.
María Mercader: la vita privata
Con Vittorio De Sica si sposò nel 1959 in Messico, ma quel matrimonio non venne mai riconosciuto in Italia. Pertanto, convolarono nuovamente all’altare nel 1968 a Parigi, una volta ricevuta la cittadinanza francese. Due i figli giunti dalla relazione: Manuel (1949), musicista, e Christian (1951), attore e regista. Viveva al piano nobile di un palazzo storico in via Aventina, dove oggi Christian risiede con la sua famiglia. Non è dato conoscere quale patrimonio María abbia lasciato agli eredi. Di certo, i debiti accumulati nel gioco da Vittorio hanno creato svariati problemi.
Chi era Vittorio De Sica, il marito di María Mercader
Nato a Sora il 7 luglio 1901 (Cancro) e spentosi il 13 novembre 1974 all’ospedale di Neuilly-sur-Seine, in Francia, Vittorio De Sica è stato uno dei cineasti più influenti di sempre. Artefice del neorealismo, girò pellicole entrate nella storia come Sciuscià, Ladri di biciclette, Ieri, oggi, domani, Il giardino dei Finzi Contini e Matrimonio all’italiana. Ha avuto due matrimonio, il primo dei quali con l’attrice torinese Giuditta Rissone, da cui ha avuto la Emi.
5 curiosità su María Mercader
– Nel pieno della guerra venne scelta per incarnare la giovane Maria ne La porta del cielo, lungometraggio girato con i fondi del Centro Cattolico Cinematografico, e fu lei a pretendere De Sica come regista. Le riprese – in cui la coppia coinvolse Zavattini, Salvo D’Angelo, Massimo Girotti, Carlo Ninchi e tantri altri – ebbero luogo nella chiesa di San Paolo fuori le mura e salvarono i partecipanti dalla coercizione a unirsi alla Repubblica di Salò o dalla sicura deportazione.
– A inizio carriera ne curava gli interessi da segretario Mario Monicelli, anch’egli futuro grande regista.
– Attraverso le sue vincite ai casinò sapeva far fronte a tutte le spese familiari.
– Nel 1968 pubblicò La mia vita con Vittorio De Sica (Mondadori), un’autobiografia dedicata proprio alla loro storia d’amore.
– Christian De Sica la descrisse così a Il Corriere della Sera: “Una donna d’altri tempi, molto simpatica e spiritosa, completamente incosciente. In Francia aveva più successo di mio padre. Era molto bella, elegante. Poi mio padre l’ha chiusa in casa e lei ha vissuto tutta la vita innamorata di lui, tra il parrucchiere, le partite a carte. È stata un po’ una vittima”.