Sorella del giudice ucciso a Capaci, Maria Falcone ha continuato la sua battaglia per la legalità anche dopo la strage. Ecco la sua storia tra dolore, coraggio e rinascita…
Maria Falcone ha perso il fratello Giovanni Falcone nella strage di Capaci. Era il 23 maggio 1992, e poche settimane più tardi anche il giudice Paolo Borsellino, amico e collega al suo fianco nella lotta alla mafia, sarebbe rimasto vittima nell’attentato in via D’Amelio. Da quei terribili giorni di sangue e orrore emerge una parte della storia di Maria Falcone, che mai ha smesso di lottare nel nome della giustizia nonostante lo strazio nel cuore.
Chi è Maria Falcone e dove vive?
Maria Falcone è nata a Palermo il 30 aprile 1936, sotto il segno del Toro, vive nella stessa città ed è la sorella di Giovanni Falcone. Laureata in Giurisprudenza, ha insegnato Diritto in vari Istituti superiori fino alla pensione, e dopo l’attività di docente si è dedicata alla Fondazione Falcone, da lei creata.
Attivista antimafia, dal 1992 – anno della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie, Francesca Morvillo e di tre uomini della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro -, porta avanti iniziative e progetti di sensibilizzazione ed educazione alla legalità tra scuole e università.
La vita privata di Maria Falcone
Della vita privata di Maria Falcone si sa poco. Riservatissima, non ha mai parlato della sua storia personale in pubblico se non per quanto attiene alla sua attività contro la mafia e alla figura del fratello, Giovanni Falcone. È la secondogenita di una famiglia di tre figli, la sorella maggiore è Anna Falcone, classe 1934, il giudice ucciso a Capaci era nato nel 1939.
Un inciso più profondo sulla storia del fratello riguarda la sua ferma presa di posizione, nel 2021, per esprimere amarezza e sconcerto a margine di un articolo “satirico” di Ottavio Cappellani (pubblicato da La Sicilia) sulle rivelazioni contenute nel libro di Ilda Boccassini relative all’innamoramento per il magistrato (entrambi sposati), parole che inizialmente Maria Falcone avrebbe accolto in silenzio.
In una lettera allo stesso quotidiano, la sorella di Falcone ha esposto il suo pensiero dopo quel pezzo: “Finora ho preferito evitare commenti su una vicenda che mi ha molto amareggiata, ritenendo che il silenzio, di fronte a parole tanto inopportune, fosse la scelta più sensata. Quando, però, si supera il limite e si arriva, forse paradossalmente con fini opposti, a commenti inappropriati che scadono nella ridicolizzazione è, secondo me, impossibile non replicare. Quel che allarma innanzitutto è che sembra si sia smarrito ormai qualunque senso del pudore e del rispetto prima di tutto dei propri sentimenti (che si sostiene essere stati autentici), poi della vita e della sfera intima di persone che, purtroppo, non ci sono più, non possono più esprimersi su episodi veri o presunti che siano e che – ne sono certa – avrebbero vissuto questa violazione del privato come un’offesa profonda“.
Maria Falcone in 4 curiosità
– Il suo ruolo di presidente della Fondazione Falcone e attivista antimafia l’ha vista impegnata in diversi appuntamenti in giro per il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti.
– Ha ricevuto la laurea honoris causa (Università degli Studi di San Paolo del Brasile) per il suo contributo socioculturale contro le mafie.
– È stata insignita della Croce di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
– Ha ricevuto le chiavi della città di Bari dal sindaco Antonio Decaro per il suo impegno contro le logiche mafiose e criminali.