Margherita Paulas era la moglie di Enrico Mattei, al suo fianco fino al tragico incidente aereo che lo ha visto morire nel 1962: scopriamo la sua storia.
Enrico Mattei, uno dei nomi più importanti del panorama industriale italiano del Dopoguerra e fondatore di Eni, è stato sposato con Margherita Paulas, moglie inseparabile fino al momento del terribile incidente aereo in cui l’ingegnere ha perso la vita, nel 1962, insieme al pilota Irnerio Bertuzzi e al giornalista americano William McHale.
Margherita Paulas: la biografia
Margherita Paulas era di origine austriaca, nata a Vienna nel 1912. Lontana anni luce dalla galassia dell’industria e dell’imprenditoria, era una ballerina e si è sposata nel 1936 con il fondatore di Eni, Enrico Mattei.
Nota anche come Greta Paulas, si sarebbe avvicinata alla danza ancora giovanissima e avrebbe guadagnato un posto nella compagnia austriaca Schwartz.
Margherita Paulas: la vita privata
Per quanto riguarda la vita privata, nella storia personale di Margherita Paulas ci sono due matrimoni. Il primo, durato 26 anni, con l’imprenditore Enrico Mattei, suo marito dal 1936 al 1962, anno della tragica scomparsa nell’incidente aereo che vide il velivolo su cui viaggiava, da Catania a Linate, precipitare in circostanze misteriose a Bascapè, in provincia di Pavia.
Rimasta vedova, Margherita Paulas avrebbe poi sposato il generale dell’Aeronautica Giuseppe Casero, ex membro della prima commissione di inchiesta sul caso Mattei.
Greta Paulas è morta a Roma il 27 febbraio 2000 e aveva conosciuto Enrico Mattei nei primi anni ’30. Le loro nozze erano state celebrate il 29 marzo 1936.
Poco dopo il drammatico incidente, intervistata dai cronisti a margine della tragedia del fondatore di Eni, aveva raccontato un aneddoto relativo a una confidenza fattale dal marito prima di morire.
“Mi diceva di minacce che arrivavano da tutte le parti, ogni tanto lo preoccupavano. Una notte mi sono svegliata e ho visto che piangeva, era molto preoccupato. Gli ho chiesto ‘Cos’hai? Perché sei così irrequieto?’ e allora lui mi ha detto ‘È arrivata un’altra minaccia, mi vogliono levare dalla circolazione. E piangeva molto. Aveva un foglio, uno scritto, gli ho chiesto di farmi leggere e non ha voluto, ‘Meglio che tu non legga perché poi ti agiti, meglio che stai tranquilla’. Non me la fece leggere…“.