5 curiosità su Luca Tommassini: il bagno rosa, la droga e la scenografia in casa

5 curiosità su Luca Tommassini: il bagno rosa, la droga e la scenografia in casa

Il complicato rapporto con il padre, il bullismo e la droga. Poi, la voglia di inseguire i suoi sogni, la grinta dimostrata dinnanzi ad ogni difficoltà e la svolta: conosciamo Luca Tommassini, il coreografo delle star.

Lo abbiamo conosciuto in veste di ballerino e coreografo, ne abbiamo apprezzato le doti come attore, regista e direttore artistico, ma Luca Tommassini è molto di più. È un artista sopra le righe, un artista dalla personalità dirompente che ha saputo conquistare la sua strada nel mondo dello spettacolo, trovando la forza nei suoi sogni.

Luca Tommassini: l’infanzia, i sogni e…il murales

Sono stati proprio i suoi sogni ad accompagnare Luca sin da quando abitava a Roma, vicino la Pineta Sacchetti, allora periferia nord della città… sin da quando era nient’altro che un bambino, figlio di una casalinga e di un padre assente e violento. Il poliedrico artista ha vissuto un’infanzia in uno di quei quartieri dove – come dice lui – non puoi nemmeno permetterti di sognare. Ma il legame con quel quartiere rimane vivo anche oggi, tanto che un docente di storia dell’arte ha deciso di omaggiare Luca con un grande murales su quello che fu il Cinema Colorado, poi Studio Uno, la sua prima scuola di ballo.

Da quando ha varcato la soglia di quella scuola, all’età di nove anni, Luca non si è più fermato. A sedici anni vola in America da clandestino, per poi iniziare a lavorare con artisti del calibro di Madonna, Michael Jackson, Whitney Houston. Apprezzato per la sua tecnica, le sue doti, ma soprattutto per la capacità di trasmettere tutto se stesso attraverso la danza. Ma cosa conosciamo della sua vita privata?

5 curiosità su Luca Tommassini

– A sette anni dipinse di rosa il bagno di casa. In poche ore tutto, dai termosifoni ai sanitari, divenne rosa perché quello era il colore preferito di sua madre. Per quel gesto ricevette una sberla proprio da lei, ma Luca è tutt’ora convinto di averla resa felice perché, in fondo, non aveva fatto altro che esprimere la sua personalità, il suo lato artistico… proprio come lei gli aveva insegnato.

– La sua infanzia non è stata delle migliori. Non aveva un buon rapporto con il padre e le esigue disponibilità economiche lo costringevano ad accontentarsi di un divano (condiviso con sua sorella) al posto del letto. Eppure Luca non si faceva pesare la situazione, ma continuava a credere fermamente in un futuro migliore per tutti, tanto che da piccolo è andato dalla madre e ha detto “Te la compro io la casa”: alla fine, la promessa l’ha mantenuta, come ha raccontato a Vanity Fair.

– Suo padre non sopportava la sua s moscia e, convinto si trattasse di una brutta abitudine del figlio, gli dava dei soldi tutte le volte che riusciva ad evitarne la pronuncia. In un’intervista a Vanity Fair, Luca, ha dichiarato che questo atteggiamento lo aveva portato persino a non parlare più in presenza del padre.

LUCA TOMMASSINI

– Durante un lungo tour negli Stati Uniti ad inizio anni ’90, Tommassini ha vissuto un periodo tormentato. Il lavoro incessante, la nostalgia di casa e gli ambienti che frequentava lo hanno visto avvicinarsi pericolosamente al tunnel della tossicodipendenza. Ha fatto esperienza di alcune droghe (coca, ecstasy e crack), ma fortunatamente è riuscito ad uscirne in breve tempo. “Dopo un po’ ho mollato tutto per prendermi cura di me“, ha spiegato a Vanity Fair.

– Luca Tommassini ha una casa a Roma che sembra la scenografia di un suo musical. Tutto è anti convenzionale: i lampadari, i tavoli di cristallo e tra i complementi d’arredo ha diverse poltrone e sgabelli in pelliccia, piante esotiche e una console a scacchi. Ogni oggetto racconta una storia. Come la riproduzione a grandezza naturale del dito medio di Cattelan (souvenir di una scenografia di X Factor), una copia della Marilyn nera autografata da Andy Warhol, una lampada dalle forme inequivocabili e oggetti non meglio identificati attaccati alle pareti. Nulla è lì per caso… tutto ha lo scopo di stupire, come la sua personalità.