Il caso di Luca Delfino, ribattezzato il “killer delle fidanzate”, ha scosso l’Italia nei primi anni 2000. Scopriamo la storia dell’uomo, al centro della trasmissione Delitti in famiglia.
La storia di Luca Delfino ha segnato una delle pagine più buie della cronaca nera italiana. Conosciuto come “killer delle fidanzate”, secondo la legge italiana di fidanzata ne avrebbe uccisa solo una, Maria Antonella Multari, accoltellata mortalmente nel 2007. La stessa drammatica fine, tuttavia, era capitata un anno prima a Luciana Biggi, ma per l’omicidio di quest’ultima Delfino fu assolto. Scopriamo qual è la storia dell’uomo al centro del programma di Rai2 Delitti in famiglia, le accuse a suo carico e la condanna.
Luca Delfino, chi è: biografia e carriera
Luca Delfino è nato a Genova nel 1977 – non si conosce il giorno esatto – e ad appena due mesi dal parto, la madre, affetta da una sindrome depressiva ulteriormente peggiorata, si tolse la vita. Un evento che, inevitabilmente, cambiò per sempre la storia familiare del neonato.
Il padre, infatti, si rifece presto una nuova vita con un’altra donna dalla quale ebbe un secondo figlio. La nascita del fratello avrebbe contribuito a compromettere in modo definitivo l’equilibrio psicologico, già molto precario, del giovane Delfino.
Luca decise di andare via di casa da giovanissimo ed iniziò a vivere in strada come un clochard, senza quindi un lavoro né una fissa dimora. La sua nuova vita e le condizioni precarie in cui si ritrovò contribuirono a farlo ulteriormente chiudere in se stesso, avvicinandolo all’abuso di alcool e trasformandolo in un uomo violento.
La vita privata
All’età di 29 anni, il 6 gennaio 2006, Luca Delfino fece la conoscenza di Luciana Biggi, istruttrice di aerobica, in un pub. L’incontro avvenne durante un momento di pericolo per la donna, alle prese con due uomini ubriachi che tentavano di molestarla. L’intervento di Luca fu, in quel momento, salvifico, in quanto riuscì a sottrarla alle attenzioni dei due malintenzionati.
Luca e Luciana trascorsero la serata ballando, per poi terminare a casa di lei, dalla quale però la donna non sarebbe più uscita. Tra Delfino e la Biggi iniziò una relazione durante la quale l’uomo fece emergere tutta la sua gelosia patologica. A causa dei suoi atteggiamenti, la donna decise di lasciarlo. Una decisione che Luciana pagò con la sua stessa vita.
Nel giugno 2006, Luca Delfino conobbe Antonella Multari, impiegata, all’epoca 33enne. Ben presto però, anche lei si ritrovò alle prese con l’atteggiamento distruttivo del fidanzato, di cui divenne la sua unica ossessione. Anche in questo caso, a pochi mesi dalla loro conoscenza la donna decise di lasciarlo. E così come accaduto per Luciana, Antonella avrebbe pagato con la vita la sua scelta.
Gli omicidi di Luciana Biggi e Antonella Multari
La notte tra il 28 ed il 29 aprile 2006, il corpo di Luciana Biggi fu ritrovato senza vita in un vicolo di Genova. La sera precedente, la donna aveva avuto un incontro in centro con il suo ex, Luca Delfino, il quale dopo averle reso la vita impossibile, tra pedinamenti e minacce, continuava a non tollerare la fine della loro relazione. Le telecamere ripresero una lite tra i due, prima di allontanarsi insieme.
Luciana fu trovata con la gola tagliata, jeans abbassati, felpa sollevata e alcuni tagli sulle braccia. L’arma del delitto non fu mai rinvenuta. Grazie ai racconti della sorella gemella della vittima, Bruna, l’attenzione degli inquirenti si focalizzò subito su Luca Delfino ma dopo una perquisizione non fu rinvenuto nulla di compromettente. L’uomo fu comunque indagato per omicidio volontario, sebbene a suo carico vi fossero solo indizi, ritenuti insufficienti per una condanna.
Per tale ragione, nel corso del processo a suo carico, nel 2010, Luca venne assolto con formula piena “per non aver commesso il fatto”.
L’omicidio di Antonella Multari si consumò il 10 agosto 2007: la donna fu accoltellata a morte dall’ex compagno, Luca Delfino, mentre usciva da un centro estetico. Nonostante il tentativo di fuga, l’uomo fu fermato con l’accusa di omicidio volontario premeditato. La difesa, tuttavia, chiese e ottenne il rito abbreviato e la sottoposizione a perizia psichiatrica.
Processo e condanna
Per l’omicidio di Antonella Multari, Luca Delfino fu condannato a 16 anni e otto mesi di carcere. La procura aveva chiesto l’ergastolo per l’omicidio volontario, con l’aggravante della premeditazione. La diminuzione della pena fu dovuta alla richiesta del rito abbreviato e al riconoscimento del vizio parziale di mente di Luca.
Il perito nominato dal giudice, il dottor Murgia, riconobbe in Delfino “un grave disturbo della personalità con tratti borderline, narcisistici, paranoidei antisociali e sadici, connotati da stabilità e cronicità”. Fu ritenuto un soggetto pericoloso al punto che, in sede di condanna, fu decisa l’applicazione di una misura di sicurezza. Nel dettaglio, una volta espiata la pena, il trasferimento in una Rems per la durata di sei anni, al termine dei quali sarà sottoposto ad una nuova valutazione sulla sua pericolosità sociale.
Le curiosità su Luca Delfino
– Luca Delfino uccise Antonella Multari con 46 coltellate.
– Nel 2019 un ex detenuto riferì di una confidenza fatta da Delfino, che gli confessò di essere l’assassino di Luciana Biggi. Successivamente gli avrebbe rivelato anche di aver ucciso un detenuto, la cui morte fu archiviata come suicidio.
– Luca Delfino ha alloggiato presso il carcere della Spezia, prima di essere trasferito nella Rems.
– Nella struttura in cui si trova dal 2023, dopo gli anni di carcere, alloggia in una stanza singola e, come riferito da RaiNews, può disporre di una televisione e della Playstation ma non di internet.
– Secondo il suo avvocato Riccardo Lamonaca, “Delfino non vuole evadere e non è l’uomo ragno”.
– Il caso di Luca Delfino è al centro della puntata di Delitti in famiglia, il programma di Rai2, in onda il 2 novembre 2024.