Lidia Poët, la prima donna avvocato in Italia

Lidia Poët, la prima donna avvocato in Italia

Lidia Poët, colei che ha lottato contro una situazione giuridica e legislativa che escludeva le donne dall’avvocatura.

Determinata a raggiungere i propri obiettivi, Lidia Poët sfida un mondo che all’epoca era prettamente maschilista e discriminatorio. Dopo la sua laurea a pieni voti in giurisprudenza, i ricorsi contro la sua decisione di praticare la professione di avvocato le hanno dato filo da torcere. La donna nell’Ottocento era relegata al ruolo di moglie e madre, ed era impossibile immaginare una figura femminile che è riuscita a svolgere questa professione. Ecco chi era.

Biografia di Lidia Poët

Lidia Poët nasce a Perrero il 26 agosto 1855, sotto il segno della Vergine, trasferendosi in piena adolescenza a Pinerolo con la sua famiglia. Frequenta il “Collegio delle Signorine di Bonneville” ad Aubonne, conseguendo la patente di Maestra Superiore Normale, tre anni dopo, quella di Maestra di inglese, tedesco e francese.

Tornata a Pinerolo, Poët consegue anche la licenza liceale, e poi si iscrive alla facoltà di legge dell’Università di Torino, dove si laurea nel 1881 con il massimo dei voti. Dopo due anni di pratica legale, supera l’esame di abilitazione e riesce ad iscriversi all’Ordine degli Avvocati, diventando ufficialmente la prima donna avvocato in Italia.

Sia la Corte d’Appello che la Cassazione fanno ricorso però, affinché le donne vengano escluse dalla professione, affermando che “l’avvocheria è un ufficio esercitabile soltanto da maschi e nel quale non devono immischiarsi le femmine”. Lidia non si arrende e continua a lavorare presso lo studio legale del fratello battendosi per i diritti dei soggetti più vulnerabili, minori e donne.

Grazie al movimento delle donne del 1919, il Parlamento approva la legge che ammette le donne ad accedere ai pubblici uffici (ad eccezione della magistratura) e all’età di 65 anni, Lidia Poët diventa Avvocato. Muore nubile a Diano Marina, il 25 febbraio 1949.

Vita privata di Lidia Poët

Era l’ultima di quattro fratelli e tre sorelle. Suo fratello maggiore, Giovanni Enrico, era titolare di uno studio legale a Pinerolo, dove lei stessa pratica la professione di avvocato contro la volontà della legge.

All’avvocata è stata dedicata una serie TV Netflix, La legge di Lidia Poët, il cui ruolo è interpretato da Matilda De Angelis. Una storia di lotta delle donne, una lotta in cui Lidia ha raggiunto i suoi obiettivi con tenacia e determinazione, in una realtà ancora troppo maschilista.

La legge ripudiava la donna nella carriera forense, dichiarando che “le condizioni nelle quali essa può trovarsi per natura le potrebbero impedire di sopportare enormi carichi di lavoro”, riferendosi ovviamente alle mestruazioni. Grazie a Lidia, oggi in Italia, le donne avvocato sono il 48% con un costante aumento negli ultimi anni.

Curiosità

  • Nel 2021 il Consiglio dell’Ordine degli avvocati Torino ha dedicato a Lidia un cippo commemorativo nei giardini del Palazzo di Giustizia.
  • A lei sono dedicate una scuola a Pinerolo e una a Frossasco, e una via nelle città di Livorno e di San Giovanni Rotondo.
  • Nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro voto donne di Torino.