Juan Palomino interpreta El Pibe de Oro in Maradona: Sogno Benedetto, l’ennesimo ruolo di una carriera costellata da tante soddisfazioni.
Il suo vero debutto su schermo è avvenuto quando aveva già superato i trent’anni, ma, complice l’ampio bagaglio artistico accumulato in carriera, Juan Palomino ha saputo comunque recuperare il gap rispetto ai più noti colleghi. Nato da padre peruviano, ha passato l’infanzia nello Stato sudamericano, prima di trasferirsi in Argentina, luogo natio della madre, dove è cresciuto e diventato uomo. Ripercorriamone la storia, sia professionale che privata, fino ai giorni nostri.
Juan Palomino: biografia
Juan Palomino nasce il 6 luglio 1961, sotto il segno del Cancro, a La Plata. Trascorre l’infanzia in Perù e, una volta terminato il liceo, torna in Argentina. Interessato alla recitazione, studia presso la Theatre School di La Plata. Successivamente calca i palcoscenici teatrali.
Quello stesso teatro che mai abbandonerà, venendo ripagato con il Premio Florencio Sánchez (2008) per Nuestro fin de semana di Roberto Cossa e l’Ace Award (2014) per La Tentación di Pacho O’Donnell. Da non dimenticare nemmeno i ruoli in Amanda y Eduardo di Armando Discépolo, Ensayos de una pasión di Omar Grasso tratto dai testi di Anton Chejov, e Misura per misura e Il mercante di Venezia, entrambi rifacimento dei capolavori di William Shakespeare.
L’approccio al cinema avviene, in punta di piedi, verso la metà degli anni Ottanta, con semplici comparsate in Los Les Longs Manteaux (Expreso a la emboscada), La notte delle matite spezzate e The Sacred Family (La Sagrada Familia).
Nel 1992, all’età di 31 anni, Juan Palomino compie l’esordio televisivo, nella soap Amores di Alejandro Doria. Poi, va in scena nella pellicola El Caso María Soledad di Hector Olivera. La rappresentazione è basata sul triste fatto di cronaca avente per vittima Maria Soledad, una studentessa 17enne abusata e uccisa. Palomino interpreta Luis “El Flaco” Tula, il fidanzato, un adulto di dodici anni più grande, dichiarato colpevole di averla consegnata agli aguzzini.
In seguito, l’attore partecipa alle telenovela Con alma de tango, Quereme, Nueve Lunas (Nine Moons) e Verdad Consequence (Truth Consequence). Gli occorre tempo per iniziare a mettersi in mostra. Nel 2003 ottiene visibilità in Soy gitano come Angel Amaya, figlio maggiore di Jano, violento e selvaggio. I ruoli seguenti sono quelli di Alfredo in Los Roldán, Tomás (un uomo già sposato che perde la testa per Maria, impersonata da Andrea Del Boca) in Salvame Maria, Basilio in Paraíso Rock e Ramón in Tre mogli di Marco Risi, con Francesca d’Aloja, Iaia Forte, Silke, Greg e Beppe Fiorello.
La prima opportunità da protagonista nel mondo cinematografico giunge nel 2006, vestendo, nel drama-western Martín Fierro, el ave solitaria di Gerardo Vallejo, i panni di Martín Fierro, un gaucho incaricato di affrontare degli indios. In parallelo, è Miguel Delfino in Amas de casa desesperadas, serie ispirata a Desperate Housewives con Mercedes Morán. Dunque, recita ne La metamorfosis, adattamento dell’opera di Kafka. Assume, invece, le sembianze dell’assassino e psicopatico Gastón Pineda in Alguien que me quiera, una telenovela con Luisana Lopilato, Nacho Gadano, Osvaldo Laport e Andrea Del Boca nel cast.
Acquisisce le fattezze di Martín, un terapista, in El pozo, primo film nazionale ad affrontare il tema dell’autismo e dell’amore tra persone con abilità speciali. Nel 2012 appare in Diablo, in cui è Marcos Wainsberg, un ex campione di boxe, la cui carriera è agli sgoccioli. Lo stesso anno presenzia in El abismo… todavía estamos, un dramma ambientato nel periodo della dittatura militare argentina con Alejandro Fiore, mentre in quello seguente contribuisce a La revoluciòn es un sueño eterno, lungometraggio che affronta gli eventi della Rivoluzione di maggio (1810). In aggiunta, compare in A la deriva di Fernando Pacheco, La corporación di Fabián Forte, nonché nei prodotti televisivi La defensora, Viento Sur e Quién Mató al Bebe Uriarte?
Della sua vasta filmografia si segnalano poi Viaje a Tombuctú, Los dioses de agua, Yarará e First Law di Diego Rafecas, con Mads Mikkelsen. Palomino continua con Magnifico 70, Fronteras e Nafta Súper (sequel di Kryptonita, dove è Superman) in tv; La noche más fría, Yanca y el espíritu del Volcán, Pistolero, La sabiduría e Las furias.
Scelto per Maradona: Sogno Benedetto, interpreta la leggenda del calcio nei suoi ultimi anni di vita. In Yo nena, yo princesa, film tratto tratto dall’omonimo libro scritto da Gabriela Mansilla, incarna, invece, il padre di Luana, la prima ragazza trans al mondo a far rettificare la propria carta d’identità senza bisogno di un parere medico o giudiziario.
Juan Palomino: vita privata
Juan Palomino è stato sposato dal 2001 al 2014 con la costumista Lucila Robirosa, che lo ha reso padre di Floriana. L’attore ha altri due figli: Sofia, nata dalla relazione con la collega Adriana Ferrer, e Aarón, frutto della love story con la responsabile di casting Sabrina Kirzner. Attualmente frequenta Charo Bogarin. Attivo su Instagram, abita a Buenos Aires e ha un patrimonio di 400 mila dollari (dati aggiornati al 2021).
Chi è Charo Bogarin, la fidanzata di Juan Palomino
Charo Bogarin, nata a Clorinda, in Argentina, il 24 settembre 1972, sotto il segno della Bilancia, è un’artista dedicata alla riscoperta della musica popolare del luogo d’origine. Fondatrice del tuo Tonolec, sta anche sviluppando la carriera da solista sotto lo pseudonimo de La Chiaro.
Pronipote del capo Guarinì Guayraré, il padre – deputato nazionale per la provincia di Formosa – è stato ucciso dall’ultima dittatura civile-militare. Nel 2020, ha impersonato Aimé Paine, la prima donna Mapuche a cantare in pubblico nella fiction biografica, composta da quattro episodi. Dotata di un profilo Instagram, non è noto il suo patrimonio.
4 curiosità su Juan Palomino
– Nel 1984, insieme al Dr. Adolfo Pérez, ha fondato il primo gruppo teatrale presso l’Ospedale Neuropsichiatrico Alejandro Korn.
– Appartiene alla band Los Negros de Wednesdays, che suona musica afro-peruviana.
– È un attivista per l’unione latinoamericana e la diffusione delle culture degli immigrati dai Paesi vicini.
– Per interpretare Maradona è ingrassato di 20 chili.