Ilaria Alpi non ha mai fatto della comodità la sua dimensione. Domande come lame a sezionare la verità. La sua, però, non è mai emersa: chi ha voluto la sua fine?
Il caso Ilaria Alpi è uno dei nodi insoluti della storia italiana. Giornalista determinata e capace, è stata uccisa a Mogadiscio insieme a Miran Hrovatin, operatore con cui trovò la morte il 20 marzo 1994. Da quel momento, il nome di Ilaria è piombato in testa a uno degli enigmi più sconvolgenti delle cronache internazionali.
Chi era Ilaria Alpi?
Ilaria Alpi è nata a Roma, sotto il segno dei Gemelli, il 24 maggio 1961. In tasca un diploma al Tito Lucrezio Caro della Capitale, e nella testa una grande passione per le lingue. Ilaria conosceva l’arabo, l’inglese, il francese, e non si risparmiava quando c’era da lavorare in prima linea, al confine tra il coraggio e la paura. Forse ne ha avuta, quel giorno in cui qualcuno ha deciso che era arrivato il suo momento, ma non lo sapremo mai.
Dopo una lunga e tenace gavetta, è diventata una fotoreporter per il Tg3, con un’assunzione in Rai che profumava di sogni di grandezza. Ilaria era la firma dietro scottanti inchieste, era la ragazza bella, dal viso pulito e i capelli arruffati davanti alla telecamera, sotto il sole spietato della Somalia.
È lì che è arrivata, per la prima volta, nel 1992 in occasione della missione di pace Restore Hope, promossa dalle Nazioni Unite. La caduta del dittatore Siad Barre, alle spalle di una guerra intestina che si avviava alla fase più delicata, era l’anticamera di un fermento interno che avrebbe inghiottito cuori, bocche e cervelli assetati di risposte.
Le inchieste di Ilaria Alpi
Nelle sue vesti di giornalista, Ilaria Alpi è arrivata a toccare note stonate che, nel corso delle sue inchieste per presunti traffici illeciti in terra somala, forse facevano tremare anche l’Italia. C’è una pista che si aggira intorno a questa ipotesi, ma la storia non ha mai trovato una vera soluzione. Armi e rifiuti tossici sullo sfondo di un lavoro d’indagine delicatissimo, in marcia su un campo minato di pericoli.
Poco prima degli omicidi Alpi e Hrovatin, un informatore della reporter è stato ucciso. Si tratta di Vincenzo Li Causi, membro del Sismi morto in circostanze nebulose. Sarebbe lui ad averle passato materiale rovente sulla dislocazione di scorie tossiche in Somalia (in arrivo da Paesi industrializzati).
La morte di Ilaria Alpi
Alpi e Hrovatin sono morti nei pressi dell’ambasciata italiana a Mogadiscio, mentre facevano ritorno dalla città di Bosaso. Il loro autista non c’era, e ad accompagnarli hanno trovato un uomo di nome Ali Abdi. A bordo anche Nur Aden, a fare da scorta.
Poco dopo i delitti, compiuti vicino all’hotel Manama, sulla scena sono arrivati i giornalisti italiani Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. I corpi di Ilaria Alpi e del suo operatore erano ormai senza vita. Uccisi senza pietà, con un colpo d’arma da fuoco alla testa.
La famiglia della reporter, su tutti la madre Luciana Alpi, si è battuta con forza contro i depistaggi sugli omicidi. Inizialmente è stato arrestato Hashi Omar Hassa, cittadino somalo finito dietro le sbarre da innocente con l’accusa di aver compiuto il massacro. Ha scontato ingiustamente 17 dei 26 anni di carcere a cui è stato condannato, dopo un calvario iniziato con il giudizio di primo grado del 1999.
Un agguato rimasto senza colpevoli, consumato in pochi istanti in un pomeriggio come tanti. Quella domenica Ilaria Alpi e Miran Hrovatin hanno concluso il loro viaggio, dando il via a un’odissea giudiziaria che non sarebbe arrivata a risolvere il giallo.
Le piste e gli orizzonti agghiaccianti
Tre processi e una Commissione parlamentare d’inchiesta non hanno restituito giustizia a due morti ammazzati durante il loro lavoro. Tra le piste quella di un tentativo di rapina finito nel sangue, e quella di un attentato per spegnere per sempre la voce scomoda di Ilaria Alpi.
Un’inchiesta di Avvenire porta a un orizzonte agghiacciante e mai esplorato con lama affilata. Si chiama pedofilia. Stando a quanto proposto dal quotidiano della Cei, Ilaria Alpi avrebbe scoperto una fitta trama di torture, stupri contro civili e abusi su minori compiuti da soldati italiani in Somalia.
Dove sono gli assassini di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin? Mamma Luciana è morta senza arrivare alla verità.
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