I film drammatici sono la specialità di un talento smisurato. Ecco tutto quel che bisogna sapere sull’attrice inglese Helena Bonham Carter.
Probabilmente il riconoscimento più grande che un artista possa ricevere è l’affetto sconfinato, incondizionato del pubblico. Per quanto i premi conferiti dalla critica facciano sempre piacere, il palmares non corrisponde necessariamente al valore di un attore. Non lo corrisponde senz’altro per Helena Bonham Carter, spesso candidata ad ambiti riconoscimenti, ma quasi mai eletta dalla giuria. Andiamo quindi a vedere chi è e per quali lavori ha soprattutto ricevuto consensi.
Helena Bonham Carter: la biografia
Helena Bonham Carter nasce il 26 maggio 1966, sotto il segno dei Gemelli, a Islington, Londra, da padre banchiere, erede di un’importante stirpe politica britannica, e madre psicoterapeuta.
L’infanzia non è semplice. All’età di 5 anni assiste ad un grave esaurimento nervoso della madre, che, per tutta la vita, stenterà a riprendersi. Poco più tardi, aiuta il padre, rimasto paralizzato in seguito ad un delicato intervento al cervello.
Con i fratelli maggiori, Edward e Thomas, cresce a Golders Green, studia presso la South Hampstead High School e completa il percorso formativo alla Westminster School.
La prima esperienza recitativa risale a una rappresentazione scolastica, dove interpreta Giulietta nella famosissima tragedia shakespeariana. Sempre durante la scuola, si aggiudica un concorso per giovani poeti e usa la vincita in denaro per inserire la sua fotografia in un catalogo di casting. Sa esattamente cosa intende fare da grande, e così si mette in autonomia alla ricerca di un agente che le dia una mano ad inserirsi nell’ambiente.
Che Helena Bonham Carter abbia le credenziali per sfondare è evidente fin dal principio. Da quel Lady Jane (1986) di Trevor Nunn dove è il volto principale. Si afferma nel panorama cinematografico inglese, soprattutto per la predisposizione ai ruoli drammatici. Sempre da protagonista, lavora per il piccolo e il grande schermo. Fra le opere ricordiamo Amleto (1990) con Mel Gibson e Gleen Close, nonché Casa Howard (1992), adattamento del romanzo di Forster.
Negli anni Novanta recita in grosse produzioni hollywoodiane: Frankenstein di Mary Shelley (1994), La dea dell’amore (1995) di Woody Allen, La dodicesima notte (1996) e Le ali dell’amore (1997) di Iain Softley, che le vale la nomination agli Oscar. Notevole la sua performance nei panni di Marla Singer in Fight Club (1999) di David Fincher, accanto a Edward Norton e Brad Pitt.
Nel primo decennio degli anni Duemila, Helena Bonham Carter intraprende una fruttuosa collaborazione con Tim Burton, al quale è legata sentimentalmente per un periodo. Dà il proprio contributo ne Il pianeta delle scimmie (2001), Big Fish – Le storie di una vita incredibile (2003), La fabbrica di cioccolato (2004) e Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street (2007), ed è doppiatrice ne La sposa cadavere (2005). Tra i ruoli più importanti portati in scena, ricordiamo poi quello di Bellatrix Lestrange nella saga di Harry Potter.
Diretta ancora una volta dall’allora compagno Tim Burton, presta il volto alla Regina di Cuori in Alice in Wonderland, in un cast che annovera pure l’amico Johnny Depp, Anne Hathaway e Mia Wasikowska. Poi viene il momento de Il discorso del re. Per il lungometraggio di Tom Hooper è la consorte di Re Giorgio VI, Elizabeth Bowes-Lyon. La prova maiuscola offerta è insignita del BAFTA alla migliore non protagonista e, per la stessa categoria, è in lizza nella notte degli Oscar. Seguono The Lone Ranger (2013), Cenerentola, Suffragette (2015), Ocean’s 8 (2018) e la serie tv The Crown, impersonando la principessa Margaret nella terza e nella quarta stagione. Nelle vesti di Eudoria Holmes, madre della protagonista, prende parte al film Enola Holmes (2020), prodotto da Netflix.
Helena Bonham Carter: la vita privata
Helena Bonham Carter ha avuto una relazione con Kenneth Branagh dal 1994 al 1999. Nel 2001 ha intrapreso la love story con il cineasta Tim Burton, coronata da due figli: Billy Raymond e Nell, nati rispettivamente nel 2003 e nel 2007. All’inizio del 2014 la coppia si separa, restando comunque in amichevoli rapporti per bene dei figli. Oggi possiedono tre case adiacenti e interconnesse alla londinese Belsize Park: una per lei, una per lui e una per i figli, in cui possono giocare con la tata.
L’attrice ha un patrimonio di 60 milioni di dollari (dati aggiornati al 2021). Non ci sono profili Instagram o comunque social da lei direttamente gestiti: gli unici sono quelli degli ammiratori. Nell’ottobre 2019 l’attrice ha presentato ufficialmente il suo nuovo compagno, Rye Dag Holmboe, di ben 21 anni più giovane.
Chi è Rye Dag Holmboe, il compagno di Helena Bonham Carter
Rye Dag Holmboe, classe 1987, è uno scrittore norvegese, collaboratore per numerose rviste, come Art Licks, The White Apollo Review e pubblicazioni accademiche. Inoltre, è co-autore di JocJonJosh: Hand in Foot, libro dedicato all’omonima mostra e mandato in stampa nel 2013 dal Musée d’art du Valais, in Svizzera. Ha incontrato e conosciuto Helena in modo totalmente casuale, a un matrimonio. Non sono noti né il patrimonio né un account social ufficiale.
10 curiosità su Helena Bonham Carter
– La nonna paterna era la femminista Violet Bonham Carter.
– È una cugina alla lontana della duchessa di Cambridge, Kate Middleton.
– Si è vista respingere la domanda di ammissione al King’s College di Cambridge, in quanto i reclutatori temevano se ne potesse andare durante il corso per perseguire la carriera di attrice.
– Nel 2009 il Times l’ha nominata la più grande attrice britannica di tutti i tempi, davanti a Julie Andrews, Helen Mirren, Maggie Smith, Judi Dench, Elizabeth Taylor e Audrey Hepburn.
– Durante le riprese di Terminator Salvation, quattro dei suoi parenti sono morti in un incidente in un safari. Ha lasciato le riprese poco dopo.
– Ama Sweeney Tood e per prepararsi al ruolo si è sottoposta a un training vocale.
– Parla fluentemente francese.
– È stata insignita del titolo di CBE (Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico).
– È una ambasciatore dell’organizzazione solidale Action Duchenne, che sostiene i genitori e i malati di distrofia muscolare di Duchenne.
– Ha recitato in un paio di puntate di Miami Vice.