Vai al contenuto

Hannah Anderson: il caso che sconvolse l’America

Hannah Anderson

Il giallo del rapimento di Hannah Anderson ha lasciato un’eco indissolubile nelle cronache degli Stati Uniti. Un’impronta di sangue dai contorni ancora incerti.

Hannah Anderson è stata rapita in un caldo pomeriggio del 2013 a Lakeside, nella contea californiana di San Diego. Un sequestro successivo al brutale omicidio di sua madre e suo fratello, compiuto dallo stesso uomo che poi l’avrebbe presa con sé. Il nome del killer – rapitore è James DiMaggio, ucciso dall’FBI nel corso del blitz per salvare la ragazza. Con la sua morte, un pezzo di verità è finito per sempre nella tomba, contribuendo a mantenere vivo un mistero che scuote ancora la mente di milioni di americani: che rapporto c’era tra l’allora 16enne e il suo presunto aguzzino?

Chi è Hannah Anderson?

Hannah Anderson è nata in California, sotto il segno del Cancro, il 22 luglio 1997. È protagonista di una delle pagine di cronaca nera più controverse e nebulose della storia americana. Rapita all’età di 16 anni, nel 2013, è stata poi ritrovata e il suo aguzzino è stato freddato in una sparatoria, ucciso dall’FBI nel corso delle operazioni per strapparla alle sue mani.

James DiMaggio, 40 anni, aveva prima ucciso la madre di lei, Christina Anderson, e il fratello della minorenne Ethan, 8 anni. Possedeva una casa a circa un’ora di distanza dalla sua, dove la notte prima della mattanza sarebbero stati ospiti propri la donna e i due figli.

Hannah Anderson
Fonte foto: https://www.instagram.com/nbcnews/?hl=it

Hannah Anderson rapita: la storia

Hannah Anderson è stata rapita il 3 agosto 2013, mentre tornava a casa dalla scuola El Capitan di Lakeside, in California. I sospetti della polizia si sono immediatamente addensati intorno alla figura del 40enne James DiMaggio.

La misteriosa sparizione della 16enne si colloca nelle fasi precedenti al duplice omicidio di madre e fratello, compiuto, secondo l’accusa, dallo stesso autore del rapimento. Il corpo della donna e del figlio, insieme al loro cane Cali, sono stati ritrovati all’interno dell’abitazione dell’uomo durante lo spegnimento di un incendio domestico rilevato il 4 agosto.

Hannah Anderson è stata ritrovata il 10 agosto, una settimana dopo il sequestro, a Cascade, nello Stato dell’Idaho. Il suo aguzzino è morto nel corso del blitz degli agenti dell’FBI, intervenuti dopo la segnalazione della sua presenza in un accampamento insieme alla vittima.

Il duplice delitto di madre e fratello

La famiglia Anderson era stata ospite di DiMaggio, che avrebbe attirato tutti con la scusa di congedarsi prima della sua partenza per il Texas. Quali fossero i rapporti esatti tra loro non è mai stato chiarito.

Christina Anderson sarebbe stata uccisa con un piede di porco dopo essere stata legata, mani e piedi, con una fascetta di plastica. L’autopsia ha evidenziato segni di torture, il collo e la bocca stretti con del nastro isolante. Sul corpo diverse fratture, tra cui quelle a carico degli arti inferiori, in testa gravissime ferite – 12- da corpo contundente.

Il piccolo Ethan sarebbe stato torturato per diverse ore, prima di essere tramortito con un’arma non meglio identificata e probabilmente morto in preda alle fiamme. Il cane è stato ucciso a colpi di pistola e messo dentro un sacco a pelo.

L’allarme dei nonni

A lanciare l’allarme sulla prolungata assenza degli Anderson sono stati i nonni di Hannah e Ethan, che alla polizia hanno denunciato la loro scomparsa, il 4 agosto.

Immediata la caccia all’uomo, estesa a tutto il territorio della California, poi al Canada e al Messico. Il 7 agosto il primo avvistamento di DiMaggio e della 16enne rapita. I due, visti da alcuni escursionisti nella zona di Cascade, Idaho, sono stati riconosciuti subito per via degli appelli diramati dalla polizia nei vari notiziari.

7 cose da sapere sul caso Anderson

-James Everet Lee DiMaggio Jr., vero nome del killer, era un tecnico delle telecomunicazioni in servizio a San Diego.

-Dopo mesi di indagini si è scoperto che era considerato uno dei migliori amici del marito di Christina Anderson, Brett Anderson, ed era come uno zio per i loro bambini.

-Per l’accusa, il possibile movente del massacro e del sequestro sarebbe una profonda infatuazione del 40enne per Hannah.

-Secondo una teoria consolidata dai pettegolezzi dell’epoca, la ragazzina avrebbe avuto una forte intesa con l’assassino della famiglia e poi suo rapitore, rumors che hanno acceso il sospetto di un suo coinvolgimento della terribile vicenda.

-Lo sceriffo della contea di San Diego, Bill Gore, ha smentito la complicità di Hannah Anderson, definendola “una vittima in tutti i sensi“.

-Nel 2015 è stato trasmesso il film Kidnapped: The Hannah Anderson Story (Rapita: la storia di Hannah Anderson), tratto dalla sua storia vera.

-Un episodio di Law and Order SVU, intitolato “Send in the Clowns”, è parzialmente ispirato al caso.

Fonte foto: https://www.instagram.com/nbcnews/?hl=it

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 11 Luglio 2019 8:25

Piero Cassano: dai Matia Bazar alle canzoni… per i cartoni animati!