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Chi era Gustavo Adolfo Rol: quello che c’è da sapere sul sensitivo torinese

Scatola Mistero Paranormale

Noto come sensitivo e parapsicologo, Gustavo Adolfo Rol è stata una figura controversa della Torino del Novecento.

Gustavo Adolfo Rol, malgrado i detrattori e le controversie, si è guadagnato la reputazione di essere uno dei più grandi sensitivi della storia, distinguendosi nel campo del paranormale e dell’extrasensoriale. Andiamo ad approfondire la sua conoscenza.

Chi era Gustavo Adolfo Rol: biografia e formazione

Gustavo Adolfo Rol nasce il 20 giugno 1903 a Torino, sotto il segno del Gemelli, in una famiglia borghese. Suo padre, Vittorio, era un notaio e direttore di banca; la madre, Maria Luisa Borgatta, proveniva da una famiglia colta. Terzo di quattro figli, è cresciuto in un ambiente elegante, mostrando fin da giovane interessi eclettici: musica (ha imparato a suonare il violino), pittura, poesia e lettura.

Dopo il liceo, si è laureato nel 1933 in giurisprudenza all’Università di Torino, discutendo una tesi sul diritto bancario. Allo stesso tempo, ha studiato anche a Londra e Parigi, dove ha potuto lavorare per un breve periodo come giornalista, approfondendo la sua curiosità per l’esoterismo ed il paranormale.

Infatti dopo aver abbandonato il lavoro come bancario, si dedico a interessi come: l’antiquariato, la pittura e lo studio di fenomeni spirituali e paranormali. Una decisione presa quando nel 1927, a Parigi, Rol ha vissuto un’esperienza cruciale.

Durante un periodo di introspezione, sostenne di aver compreso una “tremenda legge” che collega il colore verde, la quinta musicale ed il calore, un’intuizione che ha interpretato come una rivelazione spirituale. Questo segnò l’inizio della sua crisi esistenziale e l’avvio del suo percorso spirituale, che lo spinse ad esplorare il rapporto tra mente, spirito e fenomeni inspiegabili.

L’inizio della sua attività come “sensitivo”

Gustavo Adolfo Rol dopo aver abbandonato la carriera bancaria, intrapresa per volere della sua famiglia, iniziò a partire dagli anni ’40, a farsi conoscere a Torino per le sue presunte capacità paranormali, con dimostrazioni in incontri privati nel suo appartamento di via Silvio Pellico. La sua fama crebbe grazie a presunte abilità straordinarie, come telepatia, chiaroveggenza, materializzazioni e diagnosi mediche intuitive.

Le sue “sedute” nel suo salotto di via Silvio Pellico, attirarono intellettuali, artisti e figure di spicco come: Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Dino Buzzati, Cesare Agnelli e persino membri della casa reale sabauda e dell’alta società.

Oltre alle sue attività paranormali, Rol si occupò nel corso della sua vita di antiquariato, gestendo un negozio a Torino. Inoltre coltivò le sue passioni, tra cui la pittura, realizzando opere di natura simbolica e spirituale.

Negli anni ’70-’80, si ritrovò al centro di una crescente attenzione mediatica, ma anche di critiche da parte di scettici, che lo accusarono di usare tecniche di illusionismo. Offeso dalle insinuazioni, Rol si ritirò sempre più dalla scena pubblica, limitando gli incontri.

Morì il 22 settembre 1994, all’età di 91 anni, a causa di una complicazione legata a problemi di salute tipici dell’età avanzata, passando gli ultimi giorni nella sua casa torinese, assistito dalla moglie. La sua morte lasciò un’eredità controversa attorno al mito di Rol.

Pensiero e visione spirituale

Gustavo Adolfo Rol nel corso della sua vita, sviluppò una concezione del mondo che intrecciava spiritualità, scienza e metafisica. Credeva che l’universo fosse governato da leggi non ancora comprese, accessibili attraverso uno “spirito intelligente” che collegava mente e realtà. La sua “tremenda legge” era il fulcro di questa visione: una sorta di principio cosmico che permetteva fenomeni straordinari, ma solo in armonia con un intento morale.

Considerava queste capacità non dei “miracoli” ma possibilità naturali, attivabili da chi fosse in sintonia con l’etica e la trascendenza. Per questo criticava il materialismo scientifico, sostenendo che la scienza ufficiale ignorasse la dimensione spirituale dell’esistenza. Rol comunque auspicava una ‘scienza più aperta’, ossia capace di includere il paranormale come campo di studio. Invece si opponeva allo spiritismo tradizionale, che considerava volgare, distinguendosi dai medium classici per il suo approccio razionale e controllato.

La sua visione traeva ispirazione dalle correnti esoteriche occidentali, come la teosofia di Helena Blavatsky, che esploravano il rapporto tra mente-cosmo. Inoltre era attratto dallo studio della filosofia orientale, cristianesimo esoterico ed alchimia. Allo stesso tempo nutrì grande interesse per ricercatori come Joseph Rhine, che indagavano su telepatia e chiaroveggenza, pur mantenendo una visione piuttosto spirituale. La sua sensibilità artistica, influenzata da Wagner e dal simbolismo, si rintracciavano nel modo in cui descriveva i fenomeni come “sinfonie dello spirito”.

Il suo operato divise l’opinione pubblica: i suoi sostenitori vedevano in lui un maestro spirituale capace di fenomeni autentici; mentre i suoi detrattori e chi guardava alla sua attività con scetticismo – come il giornalista Piero Angela ed il prestigiatore Silvan – lo consideravano un abile illusionista, esperto di mentalismo e prestidigitazione.

Rol rifiutò sempre verifiche scientifiche, sostenendo che i suoi fenomeni non fossero ripetibili a comando, il che alimentò il dibattito sulla loro veridicità. Ad esempio, Angela, dopo un’inchiesta nel 1978, lo definì parte di una “garbata tradizione torinese” ma ne smantellò le pretese paranormali. Questo spinse Rol alla chiusura, deluso dalle critiche. Negli ultimi anni della sua vita, Gustavo Adolfo Rol, ridusse progressivamente le sue attività pubbliche e gli incontri nel suo celebre salotto torinese.

La vita privata di Gustavo Adolfo Rol

Nel 1942 ha sposato Elna Resch-Knudsen, una donna norvegese di nobili origini, con la quale ha vissuto una relazione discreta e riservata. La coppia non ha avuto figli.

Curiosità su Gustavo Adolfo Rol

– Si definiva un ricercatore, non un medium o mago. Mentre rifiutava etichette come “sensitivo”, sottolineando che le sue “possibilità”, scaturivano da uno “spirito intelligente” e da un intento di fare del bene, senza mai chiedere denaro e rifiutando di esibirsi in contesti pubblici, insistendo che i suoi “esperimenti” avessero scopo etico e spirituale.

– Un pilastro del pensiero di Rol era l’uso responsabile delle sue presunte facoltà. Infatti sosteneva che i fenomeni paranormali dovessero servire al bene, come aiutare gli altri o favorire la crescita spirituale, e non fossero uno spettacolo. Questo lo portò a rifiutare test scientifici, che giudicava riduttivi, ed a evitare la notorietà, preferendo operare in cerchie ristrette di persone fidate.

– Rol, avvolto da un’aura di fascino e mistero, ha vissuto una vita sociale molto intensa, stringendo amicizie con personalità influenti. La sua figura ispirò Fellini, che trasse da lui spunti per il suo interesse per il soprannaturale, ma anche Zeffirelli, che ne ammirava il carisma.

– La parapsicologia italiana ha risentito della sua influenza, Rol ha incentivato gli studi di fenomeni di confine. Inoltre il CICAP ha usato il suo caso per promuovere lo scetticismo scientifico. In più, dopo la sua morte, gruppi di estimatori, come ad esempio l’associazione “Amici di Rol”, hanno continuato a diffondere il suo pensiero, riconoscendolo come un maestro spirituale.

– A Torino, Rol assunse l’immagine di una leggenda, simbolo di un’epoca in cui il mistero e l’eleganza si intrecciavano. Ma, la mancanza di prove capaci di verificare le sue capacità ha limitato la sua influenza in ambito accademico.

– Rol non pubblicò libri durante la sua vita, preferiva esprimersi oralmente. Dopo la sua morte, alcune riflessioni e lettere furono raccolte e pubblicate postumi da ammiratori, studiosi e persone a lui vicine. Tra le pubblicazioni più note, “Io sono la grondaia” (2000, a cura di Maria Luisa Giordano): una raccolta di pensieri, diari e conversazioni trascritte da Rol. Il titolo dell’opera, deriva da una metafora usata da Rol per descrivere sé stesso come un “canale” per lo spirito.

– Il documentario “Enigma Rol” di Anselma Dell’Olio, presentato nel 2023 ha riportato la sua figura all’attenzione del pubblico.

Davide Baresi, ricercatore indipendente che si ispira agli insegnamenti di Gustavo Adolfo Rol, con la partecipazione ad un episodio del podcast Pulp (14 aprile 2025), ha riacceso l’interesse sul presunto sensitivo.

Riproduzione riservata © 2025 - DG

ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2025 13:28

Chi è Davide Baresi, ricercatore e creator che segue gli insegnamenti di Gustavo Rol