Goffredo Mameli: chi era l’autore dell’inno nazionale italiano

Goffredo Mameli: chi era l’autore dell’inno nazionale italiano

Il suo nome è famoso, il suo inno nazionale è simbolo intramontabile dell’amore per la patria, l’Italia: scopriamo tutto quello che c’è da sapere su Goffredo Mameli!

Il suo nome è legato al nostro Paese da una storia indelebile che si tramanda di generazione in generazione, ma sapete proprio tutto di lui? Ecco chi era davvero Goffredo Mameli, la biografia e la vita privata dell’autore dell’inno nazionale italiano e annoverato tra i volti più noti del Risorgimento

Goffredo Mameli: la biografia

Goffredo Mameli è nato a Genova il 5 settembre 1827, sotto il segno della Vergine, e il suo nome completo Goffredo Mameli dei Mannelli.

Il suo profilo è impresso nella storia del Belpaese per essere non solo un famoso poeta, ma anche patriota e autore dell’inno nazionale italiano tra le figure di spicco dell’epoca del Risorgimento. Al di là del ritratto letterario e politico più noto, ci sono alcune curiosità che non tutti conoscono sulla sua storia…

Bandiera Italia

Goffredo Mameli: la vita privata

Non tutti sanno che Goffredo Mameli era il primo di sei figli: i genitori erano Giorgio Mameli, tenente di vascello della Marina militare di origine sarda (precisamente di Lanusei), e la genovese Adelaide Zoagli.

Come riporta Treccani, sin dai primi anni della sua infanzia, vissuta a Genova, fu segnato da un’allarmante gracilità. Il padre e la madre di Goffredo Mameli erano di famiglia nobile.

Stando alla ricostruzione della storia di Adelaide Zoagli, la madre di Goffredo Mameli avrebbe conosciuto all’età di 12 anni Giuseppe Mazzini, che per lei provato una passione adolescenziale sopravvissuta negli anni fino alla scoperta delle sue nozze con Giorgio Mameli…

Goffredo Mameli in 5 curiosità

– Il nonno materno era marchese Nicolò Zoagli.

– Aveva 20 anni quando scrisse l’inno nazionale.

– L’incipit del suo inno nazionale, declamato per la prima volta in pubblico nel 1847, era diverso da quello che conosciamo: “Evviva l’Italia, / L’Italia s’è desta“, intitolato Canto degli Italiani.

– Fu nominato da Garibaldi aiutante di campo durante l’assedio francese e rimase ferito, non è chiaro se da fuoco amico, riportando gravi lesioni ad una gamba poi amputata per cancrena. L’intervento non lo avrebbe salvato dall’infezione e la sua morte avvenne a Roma il 6 luglio 1849. Avrebbe compiuto 22 anni due mesi più tardi.

– La sua tomba è nel sacrario del Gianicolo.