Chi è Giulia Blasi, autrice de “Manuale per ragazze rivoluzionarie”

Chi è Giulia Blasi, autrice de “Manuale per ragazze rivoluzionarie”

Scrittrice e conduttrice radiofonica, Giulia Blasi è una delle fervide sostenitrici del femminismo: ecco chi è.

Friulana, Giulia Blasi si è approcciata alla scrittura ai tempi dell’università. Dopo aver sperimentato un po’ con l’apertura di un blog, ha dato vita ad una serie di libri che trattano temi femminili spaziando dalle vittime di molestie e abusi fino al patriarcato, indagando sulle conseguenze e le eventuali soluzioni per superare determinate condizioni.

La biografia e la carriera di Giulia Blasi

Nata a Pordenone il 14 novembre 1972 sotto il segno dello Scorpione, Giulia Blasi ha aperto il primo blog nel 2002, ai tempi dell’università, quando venne aperto il laboratorio di informatica e gli studenti ebbero la possibilità di registrare un proprio indirizzo e-mail.

Ha iniziato a scrivere un anno prima dell’apertura del blog e ha all’attivo otto libri tra cui Siamo ancora tutti vivi, Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici, Rivoluzione Z: diventare adulti migliori con il femminismo e Brutta. Storia di un corpo come tanti.

Ha collaborato con riviste come Donna Moderna, Marie Claire e Vogue, ed è autrice di programmi radiotelevisivi fra cui Hashtag su Rai Radio 1. È stata redattrice senior del periodico digitale Il Tascabile e ha ideato la campagna #quellavoltache, con lo scopo di raccogliere le testimonianze di vittime di molestie e abusi sessuali raccontando le conseguenze sulle loro vite e il corso delle loro denunce.

La vita privata di Giulia Blasi

Della vita privata di Giulia Blasi si sa molto poco. Dopo aver lasciato il Friuli, si è stabilita a Roma, dove vive e lavora. Non si sa se sia fidanzata e se abbia dei figli. Di tanto in tanto condivide su Instagram scatti della famiglia di origine cui è molto legata.

3 curiosità su Giulia Blasi

– È tifosa sfegatata della Roma

– Il suo profilo Instagram conta migliaia di follower

– La campagna #quellavoltache è partita qualche giorno del famoso MeToo