Giovanni Prodi: chi era il fratello matematico di Romano Prodi

Giovanni Prodi: chi era il fratello matematico di Romano Prodi

Giovanni Prodi ha dedicato gran parte della sua esistenza alla matematica e al suo insegnamento. Ecco chi era il fratello di Romano Prodi.

Primo di nove figli, Giovanni Prodi è stato un matematico, rinomato pure per il contributo apportato all’insegnamento. Passione per la matematica attinta dal padre Mario, uno dei più stimati ingegneri della sua generazione, soprattutto per aver progettato il raddoppio della ferrovia Verona-Bologna. Tra i fratelli dell’ex Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, Giovanni viene ancora oggi ricordato come una delle eccellenze in famiglia. Nei paragrafi seguenti andremo a scoprire, le cui qualità professionali sono tuttora celebrate.

Giovanni Prodi: la biografia

Giovanni Prodi nasce il 28 luglio 1925, sotto il segno del Leone, a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Studia al Liceo Ginnasio Ariosto e ottiene il diploma nel 1943, sebbene gli esami si tengano in condizioni di emergenza data la guerra mondiale. Dopodiché, si immatricola presso l’Università di Parma per studiare matematica, tuttavia ben presto viene chiamato alle armi e arruolato. A seguito di alcuni mesi di addestramento in Germania, in un campo con commilitoni italiani, torna in Italia come telefonista, salvo poi abbandonare le truppe nella primavera del 1945. Si costituisce a Parma e sconta cinque mesi nel campo di Coltano.

Lasciatosi alle spalle la dura esperienza, riprende gli studi a Parma, dove, il 24 novembre 1948, consegue la laurea in matematica, con una tesi inerente alle equazioni differenziali (nello specifico sui fattori critici della stabilità). Nella città emiliana conosce peraltro Giovanni Ricci, titolare dei corsi di analisi superiore e teoria delle funzioni all’Università di Milano, che lo influenza per quanto riguarda il terreno da solcare. A dargli la spinta finale, nella tarda primavera del 1949, Renato Caccioppoli, il quale, durante un convegno, lo mette al corrente delle idee di base dell’analisi funzionale e della necessità di un approccio globale e complessivo. Sposandone i concetti, prosegue gli studi a Milano, in veste di assistente di Ricci.

La risoluzione di un teorema spinge l’Università di Trieste a conferirgli, nel 1956, la cattedra di analisi matematica. Un incarico assolto fino all’ottobre del 1963, quando accetta di passare alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Qui sarà a lungo professore di analisi matematica e analisi non lineare, fino al pensionamento. Nel frattempo, si avvicina pure all’emisfero politico, designato alla carica di assessore all’istruzione prima del Comune di Trieste e, quindi, di quello di Pisa. Celebre è il cosiddetto progetto Prodi, con particolare attenzione al calcolo delle probabilità e agli aspetti costruttivi della matematica, che trova poi un naturale prolungamento nel PNI (Piano Nazionale Informatica).

Inoltre, è artefice del teorema di unicità delle equazioni di Navier-Stokes in due dimensioni spaziali, risultato centrato in contemporanea, e in maniera indipendente, pure da Jacques-Louis Lions. Componente dell’Unione Matematica Italiana, dal 1961 al 1982 è stato parte integrante della Commissione scientifica e, dal 1967 al 1996, della Commissione Italiana per l’Insegnamento, periodo impreziosito dalla collaborazione con Giulio Cesare Barozzi. Si segnala, infine, il ruolo di coordinatore e poi presidente onorario del Gruppo di Formazione Matematica della Toscana. Muore il 29 gennaio 2010 a Pisa, colto da un arresto cardiaco, in conseguenza della malattia di Parkinson, di cui era affetto da parecchi anni.

Giovanni Prodi: la vita privata

Giovanni Prodi è stato unito in matrimonio a Silvia, insegnante di matematica, che lo ha reso padre. Informazioni più specifiche non sono disponibili, pure sul patrimonio accumulato. La famiglia viveva a Pisa.

3 curiosità su Giovanni Prodi

– Tra i suoi allievi, i matematici Antonio Ambrosetti, Fernando Amendola, Giovanna Cerami e Antonio Marino.

– Nel 2001, l’Università di Parlermo gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della formazione primaria.

– L’università tedesca di Würzburg ha istituito un’apposita cattedra nel 2006, intitolata Giovanni Prodi Chair in Nonlinear Analysis.