Fiammetta Borsellino è una dei tre figli del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nell’attentato in via D’Amelio dopo Giovanni Falcone: la sua storia.
Tra i tre figli del magistrato Paolo Borsellino c’è Fiammetta Borsellino, che spesso ha ricordato il padre ucciso a Palermo nell’estate 1992, vittima di un attentato pochi mesi dopo la strage di Capaci in cui morirono l’amico e collega Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre uomini della loro scorta. Scopriamo la sua storia, tra biografia e vita privata…
Chi è Fiammetta Borsellino?
Fiammetta Borsellino è la figlia di Paolo Borsellino, magistrato antimafia ucciso nell’attentato di via d’Amelio, a Palermo. La sua famiglia viveva nella stessa città siciliana baricentro di un dramma che, da decenni, scuote le cronache e le coscienze di chi crede nella giustizia.
La vita privata di Fiammetta Borsellino
Fiammetta Borsellino è nata nel 1973 dal matrimonio, celebrato nel 1968, tra il giudice Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. Ha altri due fratelli: Manfredi Borsellino (classe 1971) – diventato commissario della polizia di Stato a Palermo – e Lucia Borsellino (classe 1969). Il nonno materno di Fiammetta Borsellino, che è la terzogenita della coppia, è Angelo Piraino Leto, ex magistrato e presidente del Tribunale di Palermo.
Fiammetta Borsellino e la morte del padre Paolo Borsellino
Paolo Borsellino, famoso giudice antimafia che diede impulso, con Giovanni Falcone, al maxi processo che avrebbe inchiodato centinaia di criminali di mafia a Palermo, è stato vittima di Cosa nostra. Il magistrato è stato ucciso il 19 luglio 1992 nella strage di via d’Amelio, morto insieme ai cinque agenti della sua scorta – Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina – tutti coinvolti nell’esplosione all’esterno della casa della nonna paterna di Fiammetta Borsellino.
La figlia del giudice, insieme ai fratelli, non ha mai smesso di gridare il suo pensiero sulla tragedia che ha travolto la loro famiglia e l’Italia intera, privando il Paese di uno degli uomini simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
“La verità giudiziaria non potrà dare conto dell’omertà di Stato che ha coperto e copre chi ha lavorato nelle istituzioni per inquinare tutto“. Questa una delle amarissime constatazioni di Fiammetta Borsellino, scritta in un suo articolo su l’Espresso, in merito alla morte del padre.