La storia di Fabio Buzzi, il campione offshore morto nell’incidente a Venezia

La storia di Fabio Buzzi, il campione offshore morto nell’incidente a Venezia

Ripercorriamo insieme la storia del pilota Fabio Buzzi, campione offshore e ingegnere, impossibile da dimenticare per il mondo della nautica.

Nato il 28 gennaio 1943 sotto al segno dell’Acquario, il nome di Fabio Buzzi è scritto in grassetto nella storia della motonautica. È stato un ingegnere, un progettista e un pilota, ma non uno come tanti: un vero e proprio campione.

È scomparso il 17 settembre 2019 in seguito ad un terribile incidente al lido di Venezia, quando il suo scafo off-shore stava tentando di battere il primato di velocità da Montecarlo e Venezia, ma si è schiantato contro la diga di San Nicoletto. Ripercorriamo insieme la sua biografia.

Chi era Fabio Buzzi?

Originario di Lecco, ha capito subito qual era la sua strada, complice anche l’aria che ha sempre respirato a casa, provenendo da una famiglia di costruttori da generazioni.

Nel 1970 si laurea in ingegneria e un anno dopo, con la sua azienda (la FB Design) si dedica alla costruzione di scafi, sia per le gare di agonismo che per il settore militare, dedicando tutto il suo impegno all’innovazione.

Ma non era certo solo un ingegnere: pilotava lui stesso in prima persona e nel 1978 conquista il suo primo record mondiale (raggiunse i 176,767 km/h nella classe S.4). Quello fu il primo di un lunga serie di traguardi: in carriera, con la sua azienda, ha conquistato ben 52 titoli mondiali offshore e ha stabilito oltre 48 record di velocità nella motonautica.

La vita privata di Fabio Buzzi

Sulla sua vita privata, Fabio Buzzi è sempre stato molto riservato e non aveva nemmeno un profilo social. Sappiamo però che era sposato con Brunella, e che ha avuto due figlie.

Buzzi e la sua famiglia risiedevano a Oggiono.

L’incidente di Fabio Buzzi a Venezia

Erano le 21 della sera di martedì 17 settembre 2019 quando l’imbarcazione del fondatore della FB Design è andata a sbattere con una diga nel lido di Venezia. Insieme al 76enne, progettista, sono morti due piloti inglesi, ed è rimasto ferito Mario Invernizzi.

Molti i colleghi e gli addetti stampa che lo hanno salutato con un commosso ricordo sui social, come il giornalista di Boat Show, Maurizio Bulleri, che scrive: “[…] Fabio Buzzi è insuperabile, inarrestabile e non lo dimenticheremo mai. Ciao Archimede“.

Al mondo della nautica questo incidente rimane inspiegabile, avendo lo stesso Buzzi sviluppato una tecnologia molto avanzata per la visione notturna.