Vengo anch’io, no tu no! Ecco chi era Enzo Jannacci!

Vengo anch’io, no tu no! Ecco chi era Enzo Jannacci!

Enzo Jannacci è stato un artista a 360 gradi spaziando dalla musica al teatro: scopriamo tutto sulla sua vita privata e sulla sua brillante carriera!

Di Enzo Jannacci si ricordano canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana, con quasi trenta album pubblicati. Il suo nome è un patrimonio per l’arte italiana e tutti conoscono questo grande personaggio considerato, tra l’altro, uno dei pionieri del rock and roll italiano insieme ad altri importanti nomi come Adriano Celentano, Little Tony e Giorgio Gaber. Scopriamo di più sul suo conto!

Chi era Enzo Jannacci?

Classe 1935, Enzo Jannacci è nato a Milano il 3 giugno sotto il segno zodiacale dei Gemelli. Nella capitale lombarda è cresciuto insieme alla mamma Maria Mussi, originaria di Como, e al papà Giuseppe, un maresciallo dell’Areonautica Militare Italiana.

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Dopo aver terminato gli studi al liceo scientifico Leonardo Da Vinci si è diplomato in armonia e composizioni al Conservatorio di Milano. Contemporaneamente alla sua passione per la musica, si è anche dedicato ad altro: nel 1967, infatti, si è laureato in medicina presso l’Università di Milano.

Nello stesso anno in cui consegue la laurea, si è sposato con Giuliana Orefice, sua compagna di vita che l’ha reso padre di Paolo Jannacci, oggi un importante musicista e direttore d’orchestra. Dopo anni contro la lotta al cancro, Enzo Jannacci è morto a Milano nel 2013, all’età di 77 anni, lasciando un grande vuoto nel cuore di amici e parenti.

Chi è la moglie di Enzo Jannacci, Giuliana Orefice?

Nata a Milano, Giuliana Orefice ha trascorso la sua infanzia a Viadana, un piccolo comune in provincia di Mantova, località in cui suo padre coltivava i terreni per mantenere la famiglia. Solo negli anni Cinquanta, poi, si è trasferita a Milano, in concomitanza con il boom economico.

Nel 2002, durante un’intervista alla Gazzetta di Mantova, la moglie di Enzo Jannacci ha raccontato di aver conosciuto l’amore della sua vita al mare, precisamente a Finale Ligure, un’estate in cui lei si trovava in villeggiatura con la sua famiglia, mentre Enzo era ospite di amici.

La carriera di Enzo Jannacci

A soli vent’anni, Enzo Jannacci si è buttato nel mondo dell’arte, avvicinandosi al jazz e ai palchi comici, scoprendo un grande talento come intrattenitore e presentatore. Nel 1957 ha partecipato al suo primo Festival di Sanremo insieme alla band Rocky Mountains, in cui lui faceva il tastierista.

Un anno dopo Sanremo, poi, ha iniziato la sua collaborazione con Giorgio Gaber, colui che diventerà il suo più grane amico: i due hanno creato un duo dal nome I Due Corsari e in breve tempo hanno iniziato a far uscire i primi 45 giri.

Gli anni Sessanta sono poi stati l’apoteosi del suo enorme successo, divenendo un personaggio apprezzato sul piccolo schermo, anche grazie alle partecipazioni in programmi in voga come Quelli della Domenica e Canzonissima, ma anche Senza Rete con vicino la grande Mina.

Proprio in questi anni ha pubblicato alcuni dei suoi brani più famosi: tra questi, sicuramente tutti ricordano Vengo anch’io, No tu no, famosissima canzone anche cinquant’anni dopo la sua uscita.

Dove viveva Enzo Jannacci?

Nonostante alcuni viaggi che lo hanno portato in giro per il mondo, Enzo Jannacci ha quasi sempre vissuto a Milano a cui spesso ha dedicato dei brani. Nello specifico, il cantautore viveva in Viale Romagna 47.

Enzo Jannacci in 3 curiosità

• Per molti anni si è dedicato alle arti marziali, una delle sue grandi passioni. Per imparare a praticare bene il karate, si affidava agli insegnamenti del maestro giapponesi Hiroshi Shirai, molto conosciuto in questo settore.

• Nel 2015 il Comune di Milano ha voluto dedicargli un omaggio: in zona 4 è stato allestito il cosiddetto Percorso Jannacci, composto da 5 punti d’interesse che rimandano alle opere dell’artista.

• Il patrimonio di Enzo Jannacci: non è risaputo quanto ha guadagnato dai 28 album da lui pubblicati e dalle numerose apparizioni in tv, ma certo è che la sua arte è uno dei valori inestimabili di cui l’Italia ha tesoro.

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