Chi è Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin

Chi è Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin

Nelle terribili giornate di ricerca incessante di Giulia Cecchettin, la sorella Elena Cecchettin si è espressa più volte davanti alle telecamere con appelli e messaggi contro la violenza sulle donne. La sua storia.

Elena Cecchettin e la sua famiglia si sono stretti in un dolore straziante per la perdita della sorella Giulia Cecchettin, uccisa a 22 anni dopo essere scomparsa insieme all’ex fidanzato da Vigonovo, in provincia di Venezia, l’11 novembre 2023. Lui, Filippo Turetta, è stato arrestato in Germania dopo una fuga durata una settimana. “Per te bruceremo tutto”, ha scritto Elena sui social nel suo messaggio dopo la scoperta del delitto.

Elena Cecchettin: la biografia

Elena Cecchettin è la sorella maggiore di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa nel 2023 a pochi giorni dalla laurea. In famiglia anche il fratello minore, Davide, tutti figli di Gino Cecchettin e della moglie, Monica Camerotto, scomparsa appena un anno prima della figlia Giulia a causa di una malattia.

Elena Cecchettin e i suoi fratelli hanno perso la mamma nell’ottobre 2022, venuta a mancare all’età di 51 anni. Lei si è trasferita a vivere all’estero, precisamente a Vienna, dopo aver intrapreso un percorso di studi diverso dalla sorella Giulia iscritta alla Facoltà di Ingegneria biomedica di Padova.

Elena Cecchettin: la sorella Giulia uccisa, il suo appello

Giulia Cecchettin, sorella di Elena Cecchettin, è scomparsa l’11 novembre 2023 insieme all’ex fidanzato Filippo Turetta. Coetaneo della vittima, è stato arrestato in Germania dopo una fuga di una settimana e dopo aver abbandonato il corpo della ragazza nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone.

Le autorità tedesche lo hanno fermato su mandato di arresto internazionale, sottoposto a procedura di estradizione per rispondere alle accuse di omicidio e occultamento di cadavere in Italia.

Elena Cecchettin, insieme alla sua famiglia, hanno vissuto l’inferno nella speranza di riabbracciare Giulia. Il drammatico epilogo ha scosso tutta Italia e lei si è fatta portavoce di un messaggio a tutte le donne perché denuncino ogni forma di violenza.

In una lettera pubblicata dal Corriere della Sera, il dolore e il pensiero di Elena Cecchettin:

Turetta viene spesso definito come mostro, invece mostro non è. Un mostro è un’eccezione, una persona esterna alla società, una persona della quale la società non deve prendersi la responsabilità. E invece la responsabilità c’è. I ‘mostri’ non sono malati, sono figli sani del patriarcato, della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è ciò che legittima ogni comportamento che va a ledere la figura della donna, a partire dalle cose a cui talvolta non viene nemmeno data importanza ma che di importanza ne hanno eccome, come il controllo, la possessività, il catcalling (…). Il femminicidio è un omicidio di Stato, perché lo Stato non ci tutela, perché non ci protegge. Il femminicidio non è un delitto passionale, è un delitto di potere. Serve un’educazione sessuale e affettiva capillare, serve insegnare che l’ amore non è possesso. Bisogna finanziare i centri antiviolenza e bisogna dare la possibilità di chiedere aiuto a chi ne ha bisogno. Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto“.

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